27 GENNAIO, IL GIORNO DELLA MEMORIA
30 gennaio 2020 – Lo scrittore e giornalista Claudio Magris ci ha lasciato una splendida definizione della memoria, come “uno dei più grandi valori trasmessi dalla civiltà ebraica. Essa non è il passato ma l’eterno presente di tutto ciò che ha senso e valore: l’amore, la preghiera, l’amicizia, la sofferenza, la felicità».
Cosa succederà quando tutti i testimoni dell’orrore della Shoah non ci saranno più? E’ un pensiero che spaventa, quello dell’oblio e dell’indifferenza. E allora sta a noi, generazione di mezzo, continuare a raccontare la verità contro ogni forma di banalizzazione e di negazionismo della storia. E lavorare contro ogni forma di intolleranza, discriminazione e di emarginazione.
Per la giornata della Memoria il Primo Municipio ha organizzato una serie di iniziative.
Il coro dei bambini della scuola Regina Elena he ha eseguito alcuni tradizionali canti in ebraico come ‘Gam Gam’ e ‘Hava Nagila’. Il racconto delle parole di Andra e Tatiana Bucci, due sopravvissute a Birkenau, fatto dagli studenti del Convitto Nazionale. E quello delle esperienze
dei rispettivi viaggi della Memoria ad Auschwitz, Mauthausen o Berlino da parte dei ragazzi del Ca-
vour, dell’Albertelli, del Tacito e del Vittorio Emanuele II. Questo è stato l’evento principale della Giornata della Memoria 2020, celebrata dal I Municipio il 30 gennaio nell’aula magna della scuola Regina Margherita di Trastevere dove si è tenuta l’iniziativa ‘Il futuro è memoria – studentesse e studenti raccontano la Shoah”.
La Giornata è stata celebrata davanti ai genitori e ai ragazzi delle scuole coinvolte.
“Ricordare ciò che è stato è un’azione necessaria perché la banalità del male può ripresentarsi attraverso l’indifferenza- ha commentato Alfonsi- La prima battaglia culturale è stare di guardia ai fatti. La memoria va coltivata come presidio dei diritti di tutti, della democrazia stessa. Dobbiamo continuare a inciampare nella memoria e a raccontare. Quest’anno abbiamo scelto di farlo attraverso le parole e l’esperienza dei ragazzi che hanno partecipato ai viaggi della Memoria: le emozioni, le parole, i luoghi ci mettono di fronte al nostro passato collettivo”. L’evento si è concluso con un breve concerto dell’orchestra dell’Istituto comprensivo Parco della vittoria, plesso Mordini, con un brano eseguito dal violinista Marco Valabrega, e dalla pianista Cecilia Pascale.
La Memoria della Shoah, però, non è stata celebrata solo con l’evento al Regina Elena. Tanti gli appuntamenti messi in campo dal 13 gennaio al 9 febbraio.
Nell’ambito del progetto “Memorie d’inciampo a Roma” l’artista tedesco Gunter Den-
mig ha posizionato 34 nuove Pietre d’inciampo dedicate a persone che per motivi razziali, politici
o religiosi furono prelevate con la forza dalle case in cui abitavano e deportate nei campi di stermi-
nio.
Ed ancora: tra le altre iniziative ecco “Il diario di Anne Frank, proposto in versione musical al Teatro degli Eroi, e i due appuntamenti al teatro Off Off di via Giulia con “La Belva Giudea”, storia del pugile Hertzko Haft, e il reading “Al di là del Muro” tratto dal “Diario di Gusen” di Aldo Carpi, scritto dall’artista durante la sua detenzione nel campo di Mathausen. Da segnalare, anche, la mostra
‘Shoah. L’infanzia rubata’ in programma fino al 24 luglio alla Casina dei Vallati – Fondazione Museo della Shoah che ripercorre idealmente la negazione dei diritti fondamentali dei bambini ebrei in tutta Europa durante gli anni della persecuzione nazifascista.
Infine, ha ricordato Alfonsi “voglio ricordare che la riflessione sulla Shoah e sugli anni della guerra era iniziata già a ottobre dello scorso anno con l’intitolazione di una via nella zona del Portico d’Ottavia al rabbino Elio Toaff e con la cerimonia per l’installazione in via Andrea Doria della targa commemorativa, dedicata alle figure dei partigiani del quartiere Trionfale”.