AVANTI CON LA DIFFERENZIATA, MA IL TERMOVALORIZZATORE È NECESSARIO.
Intervento di Sabrina Alfonsi
Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale
L’annuncio di voler costruire a Roma un termovalorizzatore ha riaperto la discussione su un tema
fondamentale per Roma, quello della gestione del ciclo dei rifiuti, intorno al quale l’amministrazione che ha guidato Roma negli ultimi anni ha dato prova di totale immobilismo per ragioni ideologiche. Non era più rinviabile l’assunzione di decisioni chiare in termini di investimenti e definizione di obiettivi, ed è quello che insieme al Sindaco abbiamo deciso di fare con il Piano Rifiuti presentato all’Assemblea Capitolina.
Il termovalorizzatore infatti è soltanto il terminale di un Piano assai complesso e articolato, che prevede azioni per la riduzione dei rifiuti (Roma ha il valore pro capite più alto tra le grandi città) attraverso campagne di informazione, attivazione di sistemi premianti, tariffe puntuali, promozione dei centri di riuso, lotta allo spreco alimentare, e strategie per la crescita progressiva della raccolta differenziata, oggi ferma al 46%, per portarla al 50% nel 2025, al 65% nel 2030 e oltre, fin dove sarà possibile.
Obiettivi sfidanti, che contiamo di raggiungere grazie al ridisegno integrale della raccolta con il supporto di tecnologie più avanzate delle attuali. Su questi aspetti, restiamo aperti ad ogni suggerimento per migliorare e potenziare i servizi.
Sul fronte delle infrastrutture, attraverso l’accesso ai fondi del PNRR e risorse proprie di AMA.
realizzeremo impianti per il trattamento della frazione organica con recupero di biogas, impianti per la selezione e avvio al recupero della carta e della plastica e, a regime, 30 centri di raccolta, indispensabili per l’avvio al riuso e riciclo dei materiali che non possono essere conferiti nei cassonetti .
Uno impegno grandissimo per migliorare qualità e quantità della differenziata, quindi, al termine del quale resta però una massa di 700 mila tonnellate annue (stima al 2030) tra rifiuti non differenziati e scarti della differenziata che va avviato a incenerimento o a discarica.
Non vogliamo più esportare rifiuti, causando danni ambientali enormi, e soprattutto abbiamo il dovere di essere concreti. Per questo abbiamo valutato con attenzione tutte le alternative tecnologiche a disposizione, e il termovalorizzatore di ultima generazione, costruito su
più linee di trattamento in modo da modulare l’utilizzo nel tempo in ragione delle necessità effettive, rimane la soluzione più sperimentata ed affidabile, in grado di recuperare energia e calore abbattendo le emissioni, con il pregio ulteriore di eliminare gli impianti TMB e ridurre drasticamente la necessità di discariche, questi si impianti altamente inquinanti.
Chi si oppone non offre alternative credibili per risolvere in tempi accettabili il problema di Roma, e la città correrebbe il rischio di essere sommersa dai propri rifiuti ancora per anni