16 Gennaio, 2025
ville storiche

La Giunta capitolina ha approvato la delibera, presentata dall’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, relativa al Progetto di fattibilità tecnico economica, riguardante l’intervento di riqualificazione del Giardino del Teatro di Villa Pamphili, in Municipio XII, con un investimento previsto di 1,5 milioni di euro, con fondi del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale.

L’intervento si colloca all’interno di un più ampio progetto di riqualificazione del Parco di Villa Pamphilj, attuato dall’Ufficio Curatore delle Ville Storiche del Dipartimento Tutela Ambientale, Direzione Gestione Territoriale, Ambientale e del Verde del Comune di Roma.

Villa Pamphilj è il secondo parco urbano della città per estensione, con un’area complessiva di 184 ettari. Il Giardino del Teatro è ubicato sul lato est del parco e ospita, oltre ad una collezione di alberature appartenenti a specie botaniche molto pregiate, ampie superfici a prato che, con la bella stagione, offrono una sosta ai cittadini che frequentano il parco.

L’intervento progettuale, che mira alla riqualificazione della parte paesaggistica del giardino, si concentra sulle componenti connesse alla percorrenza, alla sosta e al decoro dell’area, agendo sul recupero delle opere in ferro – recinzioni, cancellate, sedute e pergolati –  e sul ripristino di una rampa di scale presso l’esedra del teatro. La fontana del Cupido, la fontana di Venere, l’esedra e il ninfeo dei Tritoni saranno, successivamente, oggetto di specifici interventi di restauro nell’ambito del Progetto giubilare Caput Mundi.

Il progetto di riqualificazione vegetazionale prevede di ricreare la componente arbustiva, attraverso una struttura a più livelli: gli alberi esistenti domineranno il primo piano, mentre piccoli alberi formeranno un secondo livello, lasciando spazio libero tra questi e le piante a livello del suolo. Le vasche, che un tempo ospitavano fioriture stagionali, saranno dedicate a piante xerofile, in grado di resistere a periodi di siccità. Le siepi e i tassi vicino all’esedra saranno integrati con nuove piante sempreverdi, mentre il pergolato del roseto sarà ripristinato con diverse varietà di rose rampicanti. Saranno create nuove aiuole in punti strategici e i prati saranno rigenerati, introducendo piante bulbose in maniera da arricchire la fioritura stagionale e l’utilizzo di un prato fiorito per favorire la biodiversità.

«Questo progetto, inserito nel più ampio lavoro di riqualificazione che stiamo portando avanti a Villa Pamphilj con 11 interventi, per complessivi 12 milioni di euro, mira a ripristinare la ricchezza e la varietà della vegetazione del Giardino del Teatro, con un’attenzione particolare alla scelta di piante resistenti e alla cura del patrimonio arboreo. È un intervento mirato su alcune collezioni di piante, volto a favorire le fioriture e i profumi e con una particolare cura delle alberature. Nello specifico, saranno rimossi gli alberi morti, o in cattive condizioni fitostatiche, per tutelare la sicurezza dei visitatori e migliorare la qualità del verde. Continua il nostro impegno per fare di Roma davvero una città più vivibile, in cui bellezza e diritto al verde siano elementi essenziali ed equamente riconosciuti, per garantire uguaglianza, benessere e salute a tutti i cittadini», dichiara Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti.

Sono stati inaugurati questa mattina dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dall’Assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi i lavori di completo restauro, consolidamento e riqualificazione energetica dell’Aranciera del Parco di San Sisto, la serra monumentale realizzata nel 1926 su progetto dell’architetto Raffaele De Vico, uno dei protagonisti dell’architettura del paesaggio della prima metà del secolo scorso, per la produzione di piante pregiate da destinare ai giardini della città.

L’intervento di ristrutturazione si è reso necessario a causa di alcune lesioni strutturali accertate già nel 2020 che ne hanno compromesso la piena agibilità. Il progetto approvato ha radicalmente modificato l’impostazione iniziale dell’intervento non più limitandolo al solo consolidamento strutturale ma puntando a renderlo un modello pilota capace di coniugare il restauro conservativo con l’applicazione di tecnologie e soluzioni mirate alla sostenibilità ambientale.

Il progetto, finanziato con 4,45 milioni di euro prevede l’installazione di moduli in vetro con silicio amorfo trasparente prodotti ad hoc per rispettare il disegno originale della storica copertura vetrata capaci di alimentare un impianto fotovoltaico che avrà una produzione annua di 14mila Kwh/ l’anno. L’edificio, grazie all’utilizzo integrato di strategie energetiche passive ed attive di ultima generazione e ad una completa coibentazione del suo involucro, sarà in grado ridurre i suoi fabbisogni energetici del 75%, di produrre, quindi, più energia di quanto ne consumerà e l’energia in esubero sarà immessa in rete per alimentare l’illuminazione del parco e gli edifici circostanti.

Candidata per la certificazione LEED livello oro, il massimo livello previsto dagli standard mondiali di eco-compatibilità edilizia, l’Aranciera di Sisto sarà un edificio a emissioni zero, un caso di studio esemplare per il restauro di edifici storici in chiave di risparmio energetico.

Per enfatizzare la tipologia della serra, la selezione delle strategie energetiche utilizzate hanno affidato la depurazione dell’aria all’inserimento di quattro “Fabbriche dell’Aria”, ossia delle teche ricche di piante con grande superficie fogliare, dotate di un sistema di fitodepurazione che amplifica la naturale capacità delle piante di trattenere e degradare gli inquinanti organici e inorganici, per trasformarli in nutrienti per le piante.

 La climatizzazione dell’edificio sarà ottenuta con la tecnologia geotermica del “Pozzo Canadese”, ossia 20 cavidotti interrati che scambieranno la temperatura dell’aria con quella del terreno. Infine, è stato inserito un sistema di gronde integrate al profilo dell’edificio per il recupero e il riciclo delle acque piovane per l’irrigazione degli esemplari di piante che verranno mantenute a dimora e quelle esterne del parco del Servizio Giardini.

Agli interventi si aggiungerà la depavimentazione di tutto il perimetro esterno all’edificio, una superficie ora in asfalto di oltre 4.000 mq che sarà sostituita con materiale drenante e verrà posato un manto erboso in lippia, una pianta a bassa necessità idrica. L’inaugurazione della nuova Aranciera è prevista per settembre 2025.

Con il restauro dell’Aranciera, a 100 anni dalla sua edificazione, si realizza un intervento di altissima qualità progettuale, capace di coniugare il rigoroso rispetto delle caratteristiche di un edificio di grande pregio storico con l’utilizzo di tecnologie e soluzioni di ultima generazione sul fronte della sostenibilità ambientale. Questo intervento diventerà così un modello innovativo e un caso di studio esemplare per gli interventi di restauro di edifici storici del patrimonio pubblico in chiave di risparmio energetico, potenzialmente riutilizzabile. Con la riapertura dell’Aranciera restituiremo alla città un magnifico edificio che, pur mantenendo la sua originale vocazione botanica, diventerà uno spazio pubblico multifunzionale, di cui c’è molto bisogno, adatto ad ospitare eventi di divulgazione ed educazione ambientale, convegni, mostre e concerti. Durante le fasi di lavorazione il cantiere sarà aperto a giornate di formazione rivolte a professionisti e studiosi del settore”, ha dichiarato l’Assessora Alfonsi.

Roma, 30 ottobre 2024