DIARIO DELLE INIZIATIVE DA GIOVEDI 5 A DOMENICA 8 MAGGIO
DIARIO – Da Giovedì 5 a Domenica 8 maggio.
Per quanto non sia una politica di professione, so bene che le campagne elettorali sono sempre un turbinio di appuntamenti, manifestazioni, occasioni di incontro con pezzi si società su temi che ci stanno a cuore. E anche questa – la mia seconda campagna dopo una presidenza del Municipio 1 interrotta in anticipo – non credo che farà eccezione.
Questo Diario cercherà di darvene conto due volte la settimana, e scusate se salto qualcosa.
GIOVEDI’ 5, primo giorno della campagna, è cominciato all’insegna della cultura in un luogo magnifico. Presso il chiostro della basilica dei SS Bonifacio e Alessio sull’Aventino, dove l’associazione ‘Il Libro Porta Consiglio’ proponeva le Letture da G. Gioacchino Belli.
Più tardi, a piazza Augusto Imperatore veniva presentato il Vansharing, nuovo servizio di noleggio di furgoni elettrici, per il trasporto di merci nel centro storico. Iniziativa lodevole di Roma Mobilità, un passo in avanti per garantire una modalità sostenibile anche per lo scarico merci in Centro Storico.
Nel pomeriggio un brindisi con Sara Lilli, di nuovo candidata a fare parte della nostra squadra al Municipio1; ne abbiamo conosciuto capacità e attivismo, le facciamo tanti, tanti auguri.
VENERDI’ 6. Il workshop “Per Roma 2030” allo Stadio Domiziano, promosso dalla Iacovelli and Partners per mettere a confronto le visioni di istituzioni, politica e imprese sul futuro della capitale è stato per noi un’occasione per ribadire il nostro pensiero sulle Olimpiadi, un tema sul quale ci sono punti di vista opposti. Ho detto che se di fronte alla candidatura di Roma diciamo che non ne siamo capaci abbiamo perso definitivamente. Abbiamo davanti 6-8 anni di tempo, dobbiamo trovare le forze necessarie.
Ma il tema centrale qui, e da noi particolarmente sentito, è stato quello della collaborazione fra pubblico e privato. Oggi se un imprenditore ha un progetto e cerca di portarlo avanti incontra un’amministrazione che anziché agevolarlo frappone ostacoli. Certo le leggi esistenti non aiutano, ci sono troppi livelli decisionali che intervengono. Ma allora dobbiamo dire che il decentramento non è più uno slogan, se la politica non si muove col prossimo mandato saremo costretti a fare un patto col Parlamento o un’iniziativa popolare, perché senza un vero decentramento non governiamo più la città.
No, così non va. Questa città ha bisogno di tutti gli attori.
Sempre venerdì Open House Roma 2016 presentava l’evento annuale che il 7 e l’8 ha consentito l’apertura gratuita di centinaia di edifici della Capitale. “Sostenere una visione, di una città aperta, condivisa, partecipata da tutti in cui hanno trovato spazio centinaia tra architetti, artisti, associazioni no profit, fondazioni”, è la filosofia di Open House.
Per due giornate non solo le persone hanno avuto libero accesso agli edifici di importanza storica e artistica, ma hanno potuto visitare anche opere più recenti, edifici contemporanei e cantieri in costruzione così da poter rendersi conto dell’evoluzione di Roma. Un evento che contribuisce a formare in noi un senso di appartenenza in quanto membro di una stessa comunità, rendendo la città un luogo abitabile.
E ancora. Il dibattito sulla Mobilità organizzato dal circolo del Pd di Trastevere, ospite Walter Tocci, già vicesindaco nella prima giunta Rutelli e assessore proprio alla mobilità, si preannunciava così affollato che lo si è dovuto spostare alla Casa delle Culture. Tanto è sentito il problema dai cittadini del Municipio1.
Si è parlato di tante cose, di Metro C, di cura del ferro, temi ricorrenti.
Io penso che la Metro C sia uno dei peggiori capitoli degli ultimi 20 anni, per come è stata pensata, per quanti soldi sono stati spesi, per quanto tempo ci si è messo.
Noi dobbiamo realizzare un sistema di trasporto nel più breve tempo possibile. Chiudiamo la partita della Metro C al meglio e velocemente con le stazioni minime necessarie.
Dopo di che dobbiamo assolutamente ragionare sulle reti di tram. Siamo passati dall’essere la prima capitale europea per quanto riguardava i trasporti, nel 1922 avevamo la miglior rete di tram d’Europa, un sistema fantastico totalmente smantellato per ritrovarci oggi il fanalino di coda perché non abbiamo un sistema coerente che funzioni. Anche della Metro C abbiamo continuato a parlare in termini puramente tecnici, e non più come risoluzione ai problemi della città.
Quando fu redatto il piano mobilità di Roma si cercò di dare delle risposte su temi cruciali: collegamento della periferia con il centro, pedonalizzazione del centro e la grande area archeologica dei Fori. Sono ancora cruciali oggi? Forse no. Oggi abbiamo il problema di connettere la periferia con la periferia: spostarsi tra periferie è un’impresa ardua che richiede un mezzo privato. Per quanto poi concerne la pedonalizzazione del Centro, occorre una risposta energica, poiché il Sindaco deve contrastare le lobby da un lato, ma dall’altro non deve penalizzare il turismo.
Noi vogliamo realizzare un centro storico fatto di isole pedonali, ciclo-pedonali o aperte al solo trasporto pubblico, collegate tra loro, con dei parcheggi di scambio per evitare il massiccio afflusso da parte di mezzi privati.
SABATO 7. Il giro comincia alla scuola elementare via IV Novembre dove viene inaugurato l’orto nel cortile nella giornata di apertura della scuola alle famiglie.
E via a piazza San Cosimato dove ci aspetta una azione simbolica ma, nel suo genere, significativa. Il Municipio1 ha patrocinato il progetto “Cilento Capitale”, promosso dall’Enoteca CIBBI di Antonio d’Agosto per far conoscere il Cilento attraverso le sue bellezze naturalistiche e gastronomiche. Un “Ponte Vitale” che colleghi la Capitale e il Cilento, legato al vivere sano e la dieta Mediterranea. Un genere di iniziative da potenziare e valorizzare perché la ricchezza, la varietà e soprattutto la qualità elevatissima della produzione enogastronomica italiana è universalmente riconosciuta ed apprezzata nel mondo. Sabato abbiamo piantato in un’aiuola della piazza cuore di Trastevere degli arbusti della macchia mediterranea, a suggello e simbolo di questa relazione, gli stessi verranno infatti piantati laggiù. L’evento è stato anche un’occasione per incontrare i cittadini.
Alle 13 ci aspettava un picnic al parco di via Teulada per festeggiare tutti insieme con le associazioni di cittadini la firma del Protocollo d’intesa tra Municipio, Roma Natura e Associazioni del Territorio che disciplinerà la futura gestione dell’area verde. Noi speriamo fortemente che la costituzione di questo presidio da parte dei cittadini e delle istituzioni sia il primo passo di un percorso che ci condurrà alla realizzazione di un Parco pubblico degno di un tale nome. E sia chiaro, al grande parcheggio a piazzale Clodio diciamo no, noi siamo dell’idea che al centro storico non può più arrivare quella mole di traffico, si deve fermare prima. E poi piazzale Clodio è già un luogo ingolfato, con lo stadio, la Rai, i tribunali, e vicino la Città Vaticana.
Il Tribunale di Roma a piazzale Clodio, appunto. Quel giorno si apriva a mille ragazzi delle scuole della regione Lazio. L’hanno chiama Notte Bianca della Legalità ed è stata una delle varie iniziative fra le quali ci siamo dovuti dividere nel pomeriggio.
E poi via all’associazione di promozione sociale e culturale “Fermenti attivi” che cura progetti rivolti a insegnanti, educatori, genitori e studenti con l’obiettivo – assolutamente benemerito, comunque la si pensi – di arginare episodi di bullismo omofobico e di educare alla diversità e al rispetto. Fermenti Attivi inaugurava la nuova sede in via Torino 150.
La giornata è continuata con una visita guidata ai giardini di San Sisto riservata a coloro che hanno partecipato all’iniziativa ‘Per fare un albero’, e poi in serata abbiamo approfittato dell’Open Day Roma per visitare gli scavi archeologici sotto il Mercato di Testaccio.
DOMENICA 8. Cominciamo la giornata a Trastevere, il rione dove vivo (pur essendo nata a piazza Mazzini) e al quale sono particolarmente affezionata. Il Piccolo Cinema America e la Fondazione Cinema per Roma hanno organizzato dei percorsi culturali dedicati al Cinema a Trastevere, che miravano a far riscoprire il rapporto a più facce del rione trasteverino e la cinematografia: ripercorrendo (con l’aiuto visivo di tablet) i luoghi in cui sono state girate memorabili sequenze di tanti film, e andando a visitare laboratori legati allo spettacolo come la Sartoria Teatrale Farani, nonché le numerose sale cinematografiche del rione, la maggiore densità cittadina un tempo, prima che negli ultimi anni molte di esse fossero riconvertite o chiuse. Un problema con quale mi sono misurata nel confronto con i ragazzi che da anni occupavano l’ex Cinema America, che il proprietario voleva destinare ad altro uso. Una battaglia vinta trovando un altro spazio, pubblico questo, per i giovani che hanno poi dato vita all’associazione Piccolo Cinema America che oggi continua la tutela degli spazi culturali nella città, in particolare nel Municipio 1.
In tarda mattinata ai Giardini ‘Nicola Calipari’ a piazza Vittorio ci attendeva un progetto di un genere del tutto diverso, il “Cammino per l’armonia delle fedi” organizzato in collaborazione fra Tavolo Interreligioso di Roma, e Comitato di piazza Vittorio Partecipata, anche in vista di intitolare al Cammino per l’armonia delle fedi un viale dei Giardini – una scelta che assume una valenza particolarmente significativa dato che nel rione Esquilino convivono numerose etnie e culture diverse.
Siamo stati lieti di comunicare che esiste un nuovo spazio dove l’armonia tra i popoli contrasta l’analfabetismo religioso e culturale, un punto di riferimento per l’educazione culturale e religiosa dove la convivenza tra le diversità diventa sempre più esempio di pace, di arricchimento e di accoglienza tra culture e credi religiosi.
Il diritto alla religione lo dobbiamo infatti intendere in quanto diritto umano, diritto alla diversità e al rispetto tra i cittadini all’interno della comunità. Una buona amministrazione non pone una religione sopra l’altra ma lavora per un equilibrio tra le religioni. Una buona amministrazione tutela e promuove la pluralità religiosa tra i cittadini. E ci auguriamo che la ricerca costante del dialogo tra le diverse civiltà e religioni possa contribuire a garantire la pace nel mondo e nella nostra città, in quanto favorisce percorsi di conoscenza reciproca, rispetto e integrazione.
Ma domenica scorsa era anche la Festa della Mamma, e dove festeggiarla se non alla Casa Internazionale della Donna, storico punto di riferimento per le donne? Lo è diventato dal 1992, dopo anni di attivismo spontaneo in quel complesso del Buon Pastore che nei secoli scorsi fu un reclusorio femminile. Brunch e discussione erano promossi da I Love Mum, un progetto di co-working e co-life che dal 2014 si occupa di innovazione sociale, contemporaneo e di qualità. Un progetto di spessore che nasce dall’esigenza di dover conciliare aspirazioni professionali, relazioni sociali e famiglia. Abbiamo discusso dei servizi offerti dal Primo Municipio, quali migliorare e quali aggiungere. Siamo stati lieti di partecipare.
Chiusura in bellezza della domenica alla grande festa al Centro Sociale Anziani San Saba di Largo Enzo Fiorito 2, organizzata in occasione della festa quel rione. Canti e balli e tanta allegria.