EMERGENZA CASA, NON ORDINE PUBBLICO
15 luglio – Si avvia verso la sua triste e scontata conclusione lo sgombero della ex scuola “Don Calabria” di Via Cardinal Capranica a Primavalle, iniziato ieri sera con lo schieramento di una grande quantità di uomini e mezzi delle forze dell’ordine.
La sensazione che provo è quella di rivivere il brutto momento trascorso due anni fa, sempre in estate, dopo il violento sgombero del palazzo occupato di Via Curtatone, con centinaia di persone buttate in strada da un momento all’altro senza nessuna alternativa.
Anche questa volta, pur volendo credere agli annunci del Campidoglio, che dice che a circa 200 persone è stata offerta ospitalità in case famiglia e centri di accoglienza, cercando di non dividere nuclei familiari, da oggi ci saranno altre cento e più persone trasformate in fantasmi che si aggirano per la città, senza più diritti e senza un luogo dove poter stare.
Non sopporto questa idea muscolare del concetto di legalità, usato solo per distrarre l’attenzione dai problemi che sta attraversando il Ministro degli Interni.
Non mi piace l’atteggiamento acquiescente della Sindaca, che dopo aver detto solo pochi giorni fa che lo sgombero avrebbe dovuto attendere che fossero predisposte soluzioni per gli occupanti, oggi si piega alla forzatura voluta da Salvini.
Non mi piace che un problema sociale come quello dell’emergenza abitativa, che solo a Roma riguarda migliaia di persone, venga affrontato come una questione di ordine pubblico da un Governo che diceva di aver abolito la povertà,mentre invece si accanisce sui poveri.
Tutto questo lo trovo insopportabile. Le soluzioni alternative ci sono, le abbiamo sperimentate con successo per lo sgombero di Carlo Felice. Oggi assistiamo ad un drammatico passo indietro.