INAUGURATA PIAZZA TESTACCIO. TORNA LA FONTANA DELLA ANFORE.
Con una bella festa è stata restituita al territorio e ai cittadini la nuova Piazza Testaccio.
La realizzazione dell’opera è avvenuta attraverso un percorso partecipato promosso dal I municipio con il contributo del comitato “Testaccio in piazza”: era stato indetto addirittura un referendum per decidere se proteggere la fontana con una cancellata
“Finalmente ci hanno restituito piazza Testaccio”, hanno esclamano gli abitanti del quartiere accorsi ad osservare il nuovo spazio liberato dai banchi del vecchio mercato.
Intorno alla fontana un riquadro concentrico di sampietrini ne valorizza la centralità. Un filare di Platani delimita il perimetro dell’agorà, ai quali sono stati aggiunti altri 9 esemplari della stessa specie e quattro Giacaranda, delle piante che fanno dei bellissimi fiori blu. Ai lati della piazza sono stati realizzati degli spazi per la socialità: panchine in Iroco e ferro, affiancate da aiuole ricoperte da griglie in ferro Corten decorato con le impronte delle foglie di platano. Non mancano neppure i percorsi per i non vedenti. Per realizzarla è stata utilizzata la tecnologia Pve: i sensori sotto la pavimentazione una volta mappati permetteranno di inviare informazioni agli utenti attraverso i bastoni elettronici.
La Fontana delle Anfore ritorna al centro della piazza, nella sua collocazione originale, così come richiesto dai residenti del quartiere. La fontana, opera dell’architetto Pietro Lombardi vincitore di un concorso di progettazione nel 1926 per adornare la piazza dove sorgeva lo storico mercato del quartiere, fu poi spostata negli anni seguenti la sua realizzazione – il governatore diede ordine di trovare uno spazio più idoneo visto lo stato di degrado della fontana. Fu trasferita poco distante, sul Lungotevere all’incrocio con via Marmorata. Da oggi però il monumento in travertino ritorna ‘a casa’ completamente restaurata.
Di seguito due Poesie di Testaccini dedicate alla Fontana.
Ode alla fontana delle anfore
La luce è il velo che ti avvolge
e ti mostra al luccichio di occhi festosi.
Eccoti qui, fontana nostra!
Che prendi il nome da quelle anfore
accumulate, un dì, sul monte Testaccio.
Da sempre conosciuta, appari tuttavia come nuova.
Lucida e bianca ti hanno riportato a casa.
Incastonando lastra su lastra, anfora su anfora.
E cosi, intorno ai tuoi zampilli, il rione
ritrova il suo centro e la sua piazza.
Sei di nuovo dov’eri nata!
Proprio come chi, con l’avanzar degli anni,
torna per chiudere il ciclo della vita
col suggello degli affetti
di quanti, fiduciosi, hanno atteso il tuo ritorno.
Sonia Giovannetti 24/01/2015
Fontana Testaccina
Ariecchete qua, dopo ottantanni
stai messa ar centro de ‘sta piazza
novi cannelle e marmi, novi li panni
come quann’eri giovane e de razza.
Scorticato lo smog e artri malanni
un marchingegno come ‘na ramazza
t’ha rinnovato senza fatte danni
levanno segni der tempo e la mappazza.
Mo’ stai qui, tutt’aripulita
finarmente c’hai ‘n’artro decoro
così è ricominciata ‘n’artra vita.
E tra la gente tua, in mezzo a loro
dai intesta a tutti, gajarda e ardita
pe’ mostra’ ‘sto gran ber capolavoro.
Roberto Martini 06/12/2014