PARTE IL CANTIERE DEL GIARDINO DI VIA GIULIA
26 febbraio – Finalmente iniziano i lavori per la costruzione del muro perimetrale, primo step per la realizzazione del Giardino barocco che sorgerà a Via Giulia. Un’opera che abbiamo fortemente voluto e per la quale abbiamo speso tanto lavoro e tante energie, che andrà finalmente a sanare una ferita che per troppo tempo ha deturpato la bellezza di uno dei luoghi di pregio del nostro territorio.
In questa prima fase, e per circa 6 mesi, l’Impresa CAM – la stessa che ha realizzato il parcheggio interrato – costruirà il muro in cemento armato che circonderà il giardino. Subito a seguire il Municipio, con un primo appalto provvederà a rivestire e intonacare il muro secondo le indicazioni della Soprintendenza. Con il terzo e ultimo appalto verrà affidato l’incarico per la realizzazione delle opere di allestimento del verde.
Un iter di circa due anni, che porterà alla fine a realizzare un opera che si candida a d essere un vero e proprio gioiello inserito nello strepitoso contesto della quinta di Via Giulia.
Un segno architettonico importante nel Centro di Roma, che nasce da una nostra idea e dalla felice intuizione di coinvolgere un grande studio di progettazione internazionale nella redazione del progetto.
Sono orgogliosa del grande lavoro che abbiamo fatto per arrivare a questo traguardo. Un doveroso ringraziamento a Tatiana Campioni per la tenacia con cui ha portato avanti il progetto, nonostante le mille difficoltà e la diffidenza di alcuni gruppi di cittadini che in alcuni momenti ha accompagnato il complesso iter per la realizzazione dell’opera.
Per concludere voglio solo aggiungere una cosa. Dopo oltre due anni di incomprensibile stallo presso gli Uffici del Dipartimento Mobilità di Roma Capitale, l’opera è stata finalmente sbloccata e ora la parola passa agli operai. Permettetemi perciò di sorridere con un pò di amarezza nel leggere gli annunci trionfalistici da parte della Sindaca che ovviamente non ha perso neanche un minuto – com’è nel suo stile – per intestarsi un’opera per la quale i suoi uffici hanno fatto poco o nulla, se non formalizzare il passaggio finale.