RIFLESSIONI AD ALTA VOCE. I GRANDI ASSENTI DALLA FASE 2: I BAMBINI, LE DONNE E LE FAMIGLIE
27 aprile. – “All’indomani della conferenza stampa del presidente del Consiglio Conte, sono tutti insoddisfatti per le misure contenute nel nuovo dpcm, che prefigura obblighi e iniziali riaperture dal prossimo 4 maggio. Tante le categorie che spingono per una riapertura dai ritmi più’ veloci, dai commercianti, ai ristoratori, alla CEI, che chiede di poter celebrare nuovamente le messe. Tante necessita’, tante fasce in sospeso e in sofferenza. Eppure, da amministratrice, penso che il vero vuoto siano i bambini e le famiglie. Non sono stati proprio visti, nel panorama di questo nostro Paese all’alba della quasi-ripartenza. Sono stati dimenticati i bambini e con loro le donne, perché’ si sa che quando non c’e’ un sostegno forte dallo Stato, i figli sono sempre delle mamme. E invece i bambini sono delle famiglie, in qualunque modo siano declinate: bambini con 2 genitori, con 1 genitore, bambini che vivono con i nonni o con altri parenti, bambini in affido o bambini in case famiglie. Le famiglie hanno il diritto di avere delle risposte e delle opportunità’: perché’ di questo stiamo parlando, di avere pari opportunità’ di poter tornare al lavoro e insieme di dare a tutti i cittadini gli stessi diritti, anche ai più’ piccoli. Diritto alla salute, certo ma anche diritto alla socialità’, diritto a giocare e diritto a imparare”. E’ quanto dichiara la presidente del Municipio Roma I Centro, Sabrina Alfonsi. “Da amministratrice- spiega Alfonsi- non posso non dare una risposta alle tante famiglie del territorio che governo che mi chiedono, mi chiedono incessantemente come fare. Io ritengo che sia imperativo avere un piano, un progetto: io voglio fare i centri estivi, in sicurezza certo, che siano all’aperto, che siano dentro le scuole, che siano con pochi bambini per educatore, ma noi dobbiamo pensare a tutti, non solo a chi produce un tangibile effetto economico con la sua azienda, con il suo lavoro. Il Governo e a seguire tutti i livelli amministrativi, Regione, Comune, devono elaborare un piano perché’ si arrivi pronti al 1 giugno, data della effettiva possibile ripartenza per tutte le categorie. Tra le quali ci sono le famiglie, prima di tutto. Mio figlio ormai e’ grande, ha 19 anni. Eppure anche lui soffre, come soffrono tutti i giovani, che hanno accettato le regole, le stanno rispettando e si stanno impegnando ogni giorno, astenendosi dalla socialità’, rispettando il patto da cittadini con lo Stato per il bene comune più’ a rischio, la salute pubblica. Dal 4 maggio potremo andare a trovare i parenti, con le dovute accortezze igieniche. Ma non tutti gli affetti, anche i più’ profondi, sono imbrigliati in una parentela formale. Anzi, alle volte e’ proprio il contrario. Sono gli amici, i fidanzati, le fidanzate, quelli a cui vorremmo portare un sorriso. Sono i compagni di vita, che magari vivono in un’altra casa, e che non possiamo vedere perché’ sono legami che non sono riconosciuti giuridicamente. Ma sono quelli che ci nutrono e ci danno la forza. E questo vale per tutti, per i giovani, per gli adulti, per gli anziani. Ecco, la vera ripartenza passa anche da questo: nel riuscire a vedere oltre il lavoro, arrivando alle persone, a quella geografia delle emozioni che costituisce il nostro essere”. (Comunicato Stampa Agenzia Dire)