RIFORESTAZIONE URBANA A MONTE ANTENNE
16 febbraio – Riforestare le città per restituire aria pulita e spazio verde alle persone e agli animali, per migliorare la qualità ambientale e combattere le disuguaglianze tra territori.
La storia del sito
Nell’ambito della nuova visione dei parchi romani concepita da Marcello Piacentini e realizzata da Raffaele de Vico negli anni ’30, la piana sommitale di Monte Antenne, dismessa la funzione militare, fu adornata da una vasta pineta, estesa su una superficie di oltre 10 ettari, con più di mille esemplari di pinus pinea. La piantumazione a “pronto effetto” con un sesto di impianto molto ravvicinato (5-7 metri) avrebbe dovuto essere successivamente diradata, ma le sopravvenute vicende portarono a trascurarla. In occasione delle Olimpiadi del 1960 l’area fu adibita a camping, dismesso negli anni ’70, con conseguente abbandono (sviluppo di sottoboscon infestante, crescita dei pini in forma “filante”).
La pineta di Monte Antenne ha rappresentato un importante elemento del paesaggio romano, visibile a distanza da Nord in tutta la valle del Tevere, e l’area, nonostante il degrado, è stata comunque intensamente frequentata. Il Forte è attualmente in consegna al Municipio II che lo utilizza per finalità culturali, mentre gli altri edifici sono sede di un asilo nido, di una scuola dell’infanzia e di un centro diurno della ASL.
La pineta
Nel 2018 sulla pineta di Monte Antenne fu segnalata dal Servizio Giardini una diffusa infestazione di toumeyella parvicornis, tanto che nell’ambito dei “progetti partecipativi” promossi dalla precedente amministrazione era stato previsto nel 2020 il rimpiazzo di alcune decine di esemplari. Inoltre, una proposta di sponsorizzazione (Nespresso-AzzeroCo2) prevedeva la riqualificazione vegetazionale della fascia contornante il viale circolare.
Più recentemente, mentre l’appalto del “progetto partecipativo” è giunto alla fase esecutiva, si è dovuto tristemente constatare che gli attacchi dei parassiti (toumeyella parvicornis e tomicus destruens) hanno portato nel corso del 2020/2021 alla totale distruzione della pineta. Una perdita che addolora, e alla quale si vuole, oggi rispondere con un progetto di ampio respiro.
Rimodulando gli interventi già programmati (“progetto partecipativo” e sponsorizzazione), coordinandoli con il progetto generale di riqualificazione del patrimonio vegetazione del parco di Villa Ada e Monte Antenne, e impiegando a supporto le risorse dell’appalto di Titolo I manutenzione dei verde verticale, si prevede di avviare nelle prossime settimane, proprio a Monte Antenne, un primo grande intervento di riforestazione urbana.
Nell’area interessata si è già completato l’intervento di bonifica del sottobosco, che ha reso evidente a tutti l’irrimediabile compromissione della pineta. A partire dal 14 febbraio sarà avviata la fase di rimpiazzo degli alberi morti: nell’area del viale si provvederà con l’intervento dello sponsor, mentre nei restanti 10 ettari della pineta intendiamo provvedere direttamente alla messa a dimora nuovi esemplari arborei.
Considerati i profili di rischio correlati alla persistente infestazione di toumeyella e tomicus, la piantumazione avverrà per fasi consecutive, secondo un cronoprogramma condiviso con il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria). In una prima fase (febbraio 2022) si intende piantare, in due distinte aree di circa 2 ettari ciascuna, due nuove pinete, rispettivamente con esemplari pinus pinea e pinus halepensis., con un sesto di 50 piante per ettaro. I nuovi impianti saranno costantemente monitorati, ed inclusi in un programma promosso dal CREA per la sperimentazione di nuove tecniche di contrasto della toumeyella. Il successivo impianto, che riguarderà il restante areale dell’altipiano è stato programmato per ottobre 2022, al fine di verificare preventivamente lo sviluppo dell’infestazione e sfruttare al meglio la stagione di riposo vegetativo e di maggiori precipitazioni naturali.
La riforestazione di Monte Antenne rappresenta il primo intervento di ampio respiro su un parco urbano realizzato da questa Amministrazione, e intende porsi non solo come risposta non estemporanea ad una situazione di degrado, ma anche come modello innovativo di sperimentazione per una nuova arboricoltura urbana, con particolare riguardo alla specie pinus, che ha assunto nel corso del ‘900 una valenza iconica e la cui salvaguardia e diffusione rappresenta oggi una priorità per l’Amministrazione capitolina.