ROMA, STRATEGIE PER IL TURISMO DEL FUTURO
10 settembre – Al Convegno su Governance e regolamentazione del mercato turistico a Roma organizzato all’Associazione ALBAA – Associazione Laziale Bed e Breakfast Affittacamere e Affini. Un momento di riflessione importante su come ridurre l’abusivismo, e di conseguenza la concorrenza sleale, delle attività ricettive extra-alberghiere nella nostra città.
Ad una delle tavole rotonde, quella intitolata “Piani strategici per il Turismo di Roma e Lazio tra sostenibilità, innovazione ed accessibilità per migliorare ed accrescere la competitività”, erano state invitate a partecipare l’Assessore Regionale al turismo Lorenza Bonaccorsi, la Presidente el Municipio I, Sabrina Alfonsi, il Direttore del Dipartimento Turismo, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, M. Cristina Selloni e il Presidente del Convention Bureau di Roma e Lazio, Onorio Rebecchini.
Il tema n discussione era uno di quelli strategici per lo sviluppo di Roma. Primo Magazine ha chiesto alla Presidente Sabrina Alfonsi la sua opinione riguardo ad un tema che coinvolge in pieno il territorio che amministra.
“Il nostro Paese, ed in particolare le sue città d’arte, è tradizionalmente una delle mete turistiche più ambite al mondo grazie alla sua storia e all’immenso patrimonio di bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche di cui è dotato. Ciò nonostante, dobbiamo chiederci se stiamo valorizzando al meglio questa ricchezza naturale, quali siano i possibili margini di miglioramento e quali gli strumenti idonei a cogliere le opportunità che il mercato ci presenta.
Per quanto riguarda la Capitale, sebbene possiamo registrare con soddisfazione una crescita del turismo del 3% rispetto al 2017, è pur vero che il turismo che a livello globale è cresciuto del 7% .Quindi se è vero che Roma cresce, cresce comunque la metà rispetto al trend generale. Nella nostra città il turismo non è legato esclusivamente al patrimonio culturale e archeologico, ma si declina in tanti modi – dal turismo fieristico a quello enogastronomico, da quello religioso a quello legato ad eventi specifici – penso ad esempio alla Mostra del Cinema di Roma o a grandi concerti, dal Circo Massimo all’Auditorium. Tutti questi “turismi” diversi hanno il loro fulcro nel cuore della città, che dell’afflusso costante di persone fa una delle sue risorse. I flussi turistici sono però legati ai grandi temi amministrativi, la mobilità prima di tutti, la gestione del decoro e della pulizia, la regolamentazione degli esercizi ricettivi e commerciali per combattere in modo efficace la cosiddetta “shadow economy”, quell’economia sommersa che a Roma si traduce in 33 mila affitti brevi da parte di privati che nella maggior parte dei casi sono attività illegali con tutti i crismi dell’imprenditorialità. In questo senso, dobbiamo potenziare i tanti turismi di Roma per riuscire a renderli risorsa per la città, investendo in servizi e in promozione. L’unico modo per restare competitivi e assicurare la qualità e gli standard che il mercato mondiale richiede piuttosto che la quantità.
Troppo spesso ci concentriamo sugli arrivi dei turisti e non su quante notti si fermano e quanti pasti consumano.
Le scalinate dei nostri monumenti piene di turisti intenti a consumare un panino e il drammatico dato che vede in meno di 2 giorni e mezzo la durata media dei pernottamenti, sono due esempi di un fenomeno sociologico che si sta affermando. Fino a relativamente pochi decenni fa, chi viaggiava era benestante, per gli alti costi del trasporto e del pernottamento; ora i viaggi aerei costano poche decine di euro e muoversi è diventato comune. Questo ha portato ad un allargamento del bacino di chi può permettersi di viaggiare, con conseguente maggiore differenziazione dell’offerta, in un momento in cui l’economia e il commercio stanno cambiando velocemente grazie a Internet. Il turismo è investito appieno dalla rivoluzione tecnologica. Dalla rete Internet transita l’informazione utilizzata da una parte crescente dei viaggiatori per progettare le proprie vacanze e selezionare le mete preferite. La rete consente di prenotare direttamente i servizi di viaggio, di accedere alle informazioni relative alle strutture ricettive, alle attrazioni paesaggistiche, culturali e ricreative. Le tecnologie digitali sono cruciali per conferire visibilità e accessibilità alle aree e alle strutture meno note, contribuendo per questa via a valorizzarle. Su questo fronte l’economia italiana registra ritardi, e il settore turistico non fa eccezione. Dalla capacità di colmare il ritardo nell’innovazione dipenderà la possibilità di sostenere la crescita e innalzare il nostro livello di benessere. E poi è necessario un sistema organico di norme per la salvaguardia della qualità complessiva del nostro Centro Storico, che si sta progressivamente svuotando dei suoi abitanti, così come delle vecchie botteghe storiche, che hanno lasciato il posto a negozi food di ogni genere. Diventa perciò indispensabile regolamentare gli esercizi commerciali, le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere, le attività commerciali su aree pubbliche di particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico, per verificare la loro compatibilità con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale. È dall’area del centro storico, che proviene una buona parte del P.I.L. commerciale della città, non dimentichiamolo. E se si degrada e impoverisce il centro storico, si impoverisce anche la città intera. Il Centro storico di Roma è il cuore pulsante della Cultura del nostro paese, ed è imperativo per la politica valorizzarlo, tutelarlo e difenderlo.
Gepostet von Sabrina Alfonsi am Dienstag, 10. September 2019
Gepostet von Sabrina Alfonsi am Dienstag, 10. September 2019