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Agenda 2030

22 maggio – In occasione della Giornata internazionale della Biodiversità evento di chiusura
del Progetto Urban Food organizzato dalla Sez. Roma FIDAPA- BPW ITALY nella splendida cornice dell’Orto Botanico di Roma.
“Prossimità al cibo nella città metropolitana di Roma per costruire un nuovo paradigma di benessere”, con questo focus e con questo obiettivo, giunge al termine il ciclo di incontri che ha raccontato in modo stimolante, alternando interviste e video registrati nei luoghi oggetto di approfondimento, le potenzialità che ruotano intono al cibo.
Abbiamo potuto comprendere come in cibo proveniente da una filiera nota e coltivato grazie ad un’agricoltura rurale ed urbana, maneggiato con la cura della tradizione, della consapevolezza, della valorizzazione del territorio cittadino, possano essere strumenti di sviluppo sostenibile e di politica sociale. Dalle politiche alle buone pratiche sociali ed economiche, un percorso di informazione e formazione collettiva. (Le video interviste prodotte sono disponibili sul canale YouTube della Sez. Roma FIDAPA BPW Italy)
L’intervento di Sabrina Alfonsi

“Prossimità al cibo nella città metropolitana di Roma per costruire un nuovo paradigma di benessere”.

Vi ringrazio per questo nuovo invito a conclusione del vostro progetto “Urban food” che, grazie agli autorevoli relatori, a partire dal professore Cesaretti e al focus sulla prossimità del cibo nelle città e soprattutto nelle metropoli, metterà in risalto come una seria food policy possa mettere a sistema diversi obiettivi dell’agenda 2030 oltre a connettere il tessuto urbano con quello peri-urbano e rurale riuscendo al contempo a tutelare meglio di quanto non si stia facendo oggi i punti più deboli della filiera.

Compito fondamentale per la città che a seconda delle indagini risulta tra il primo e il terzo posto tra le città più verdi d’Europa.

Una politica sul cibo nelle metropoli è strettamente collegata al secondo obiettivo dell’agenda (sconfiggere la fame).

Sconfiggere la fame e promuovere sistemi agricoli e filiere alimentari sostenibili significa, a sua volta, combattere la povertà (obiettivo 1), preservare la salute (obiettivo 3) tutelare le risorse naturali (obiettivo 6-12-13-14-15) creare un sistema agricolo innovativo e meno impattante dal punto di vista energetico (obiettivo 7 e 9) ridurre le disuguaglianze (obiettivo 5 e 10) offrire a tutte e tutti un’educazione e un’occupazione adeguata (obiettivo 4 e 8) mantenere la pace e la stabilità politica (obiettivo 16) garantire uno sviluppo rurale e urbano sostenibile (obiettivo 11)

Parlando di urban food parliamo quindi di un sistema ricco di potenzialità sia sul versante dei produttori che dei consumatori.

E qui veniamo al primo nodo.
Siamo ancora indietro sulle azioni da mettere in campo per migliorare la connessione tra chi produce, chi commercializza e chi consuma il cibo nell’area metropolitana di Roma.

Per questo la battaglia per la questione alimentare dovrà essere sempre di più una priorità per le amministrazioni a tutti i livelli, a cominciare da quelle più vicine al territorio.

Spesso quando si pensa al cibo di qualità ci muoviamo nella cornice di una narrazione fondata quasi esclusivamente sull’estetica e la “sensualità” del cibo, sui ristoranti stellati e le degustazioni esperienziali.

Ma per chi come me amministra la costruzione di una strategia alimentare urbana di qualità serve per tenere insieme un’agricoltura etica ed ecologica, un lavoro agricolo meno precario, giustamente retribuito e più degno di considerazione sociale, per arrivare a un consumo finale di prodotti di qualità con una ricaduta positiva sulla salute dei cittadini. In questo l’educazione alimentare a partire dalle scuole è fondamentale rispetto al tipo di cibo che consumiamo che dovrà essere sempre più sostenibile.

A tal proposito è bene ricordare come l’assemblea generale dell’Onu ha dichiarato il 2021 l’Anno internazionale della frutta e della verdura al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi cibi per l’alimentazione umana, la sicurezza alimentare, la salute, e per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Oggi, grazie a una maggiore consapevolezza e a un attivismo della società civile su questo tema e a un settore privato che vede un forte rinnovamento del settore, sia a monte che a valle, alle università che sempre più formano giovani qualificati, credo sia possibile strutturare una vera e propria politica del cibo per la nostra città intesa come area metropolitana.

Questo è possibile perché:

• Roma è caratterizzata da tantissime esperienze legate al cibo sostenibile. Tuttavia, a livello politico non esistono ancora una visione e una direzione strategica definita, con il rischio che tali iniziative perdano la capacità di accompagnare la transizione verso sistemi alimentari sostenibili;

• esiste un interessante mix di iniziative dal basso e strumenti/incentivi/azioni istituzionali settoriali. Tuttavia, questi due mondi sono spesso slegati e mancano di connessioni, spazi di dibattito e coordinamento politico;

• un mosaico agricolo di notevole valore ma non adeguatamente sostenuto perché ha come grande limite l’eccessiva frammentazione.

A seguito dei fenomeni che hanno portato all’industrializzazione dei sistemi alimentari abbiamo vissuto una disconnessione fra produzione e consumo.

Riconnettere questi mondi è il nostro compito.

24 giugno – Oggi con Anna Vincenzoni abbiamo presentato il protocollo di intesa tra Municipio Roma ICentro e l’Associazione Italiana Architetti del Paesaggio sezione lams, Lazio Abruzzo Molise Sardegna, per la valorizzazione degli spazi pubblici e delle aree verdi.
Ci siamo ritrovati per la firma di questo protocollo in un luogo che è diventato un qualche modo simbolo dei progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana che come Municipio Roma 1 Centro portiamo avanti ormai da oltre 7 anni sul territorio.
Il Giardino del Cedro era infatti un’area abbandonata e oggi invece è un giardino in cui studiare, in cui riposare, in cui vivere la città. Oggi aggiungiamo un tassello importante alla cura del territorio: firmiamo un protocollo che permetterà la progettazione armoniosa e pianificata dal punto di vista architettonico, antropologico, infrastrutturale, biodinamico e ambientale dello spazio pubblico e delle aree verdi. Il paesaggio urbano è sempre più un mondo complesso ma unitario, fatto anche di verde e di spazi pubblici: la progettazione di questi, la conservazione e la promozione dei valori del paesaggio come educazione al bello, al decoro, alla tutela dell’ambiente sono funzionali a rendere Roma sempre più verde e sostenibile, sempre più Smart city, in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030. #primomunicipio #solocosebelle #noiandiamoavanti