16 Gennaio, 2025
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AGRICOLTURA

Si è tenuta oggi, presso la tenuta agricola comunale di Castel di Guido, la prima festa dell’olio promossa dall’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, in collaborazione con l’Associazione Nazionale delle città dell’olio,  la Centrale del latte di Roma, la LIPU, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi, le cooperative  Agricoltura Nuova e Cobragor,  i comitati e associazioni di zona LORIUM, Operatori per l’ambiente, Retake, il Comitato di quartiere di Castel di Guido e il supporto della Protezione civile e delle Guardie Zoofile. All’evento erano presenti  Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale,  la Presidente del municipio XIII Sabrina Giuseppetti e il Consigliere capitolino Antonio Stampete.
“Una bellissima e partecipata giornata di festa, un evento che nasce dal riconoscimento della certificazione IGP dell’olio di Roma, prodotto nell’azienda agricola di Castel di Guido, e dal lavoro che stiamo facendo per riqualificare l’azienda stessa. Nella giornata è stato organizzato un ricco programma di eventi anche per i più piccoli, con tour all’allevamento delle vacche maremmane e frisone, visite guidate da agronomi all’uliveto, visite al Museo della Civiltà contadina ed esibizioni dei butteri. Sono stati allestiti, inoltre, stand per la degustazione dell’olio prodotto dall’azienda e di altri prodotti del territorio.
Una giornata che abbiamo voluto per valorizzare e far conoscere il grande patrimonio agricolo dell’azienda e delle sue produzioni di eccellenza. L’Olio di Roma, che oltre ad essere venduto, sarà destinato a progetti di solidarietà” ha dichiarato l’Assessora Alfonsi.
Roma, 15 dicembre 2024

panorama of green rice field with morning sky and mist over the field

Si è conclusa la procedura di individuazione del soggetto vincitore del Bando per l’assegnazione di terre agricole di proprietà di Roma capitale pubblicato dal Dipartimento Tutela Ambientale e scaduto il 30 settembre scorso relativo al lotto Tor de’ Cenci, un’area di circa 28 ettari ubicata lungo Via del Risaro all’interno del Parco Decima Malafede nel municipio X. All’esito delle verifiche condotte dalla commissione, è risultata vincitrice l’Azienda Agricola Fernando Fortunato, che ha presentato un progetto imprenditoriale che prevede produzioni diversificate, tutte in regime biologico, di ortaggi e frutta, allevamento all’aperto di polli e galline, trasformazione di prodotti per conserve, marmellate, succhi di frutta. Parte dei terreni verrà utilizzata per il pascolo, per la produzione del mangime per gli animali, per l’apicoltura e per favorire la biodiversità con coltivazioni di erbe aromatiche e officinali. E’ previsto, inoltre, l’allevamento di cavalli e asini per attività ippoturistiche e sarà realizzato un laboratorio polifunzionale per eventi formativi, divulgativi e didattici per le scuole. Sono previsti progetti di agricoltura sociale per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e, sul fronte della sostenibilità ambientale, la realizzazione di impianti per il risparmio del consumo idrico e di produzione energetica da fotovoltaico.

“L’assegnazione del lotto Tor de’ Cenci aggiunge un altro tassello al lavoro che stiamo portando avanti per il censimento di terre pubbliche destinate alla nuova imprenditoria agricola. Grazie ad un precedente bando il 26 ottobre scorso è stato stipulato il contratto di affidamento tra Roma Capitale e l’Azienda Agricola Marina relativo ad un lotto di circa 46 ettari ubicato nel Parco della Marcigliana nel municipio III. Puntiamo a valorizzare il patrimonio di terre pubbliche dell’Agro romano, promuovendo progetti imprenditoriali che consentano il recupero e la tutela di aree inutilizzate per lo sviluppo di produzioni agroalimentari biologiche e a filiera corta, favorendo azioni di formazione, di inclusione sociale, l’utilizzo di tecnologie ecosostenibili e la salvaguardia della biodiversità. Vogliamo rigenerare il patrimonio agricolo della capitale, puntando su progetti di innovazione, di qualità e sostenibilità delle produzioni favorendo, al tempo stesso, interventi di solidarietà e di tutela ambientale” dichiara l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi.

Roma, 26 novembre 2024

L’Assemblea Capitolina, nella seduta odierna, ha approvato il nuovo Regolamento per la realizzazione e gestione di Orti Urbani Comunitari in aree verdi sul territorio di Roma Capitale. Con questo nuovo atto si supera la delibera n.38 del 2015, dando vita ad un regolamento che si basa su consolidate esperienze di orti urbani comunitari e di oltre 12 progetti europei, numerosi incontri con la rete degli ortisti e di specifici studi.

Nella definizione del nuovo Regolamento, Roma capitale si prefigge, tra gli altri, gli obiettivi sviluppare la resilienza della comunità, promuovendo il consumo alimentare sano e consapevole, valorizzare il patrimonio verde e agricolo, il paesaggio urbano, incentivare buone pratiche relative al recupero, riciclo e riutilizzo delle risorse naturali e creare percorsi di partecipazione e cittadinanza attiva come occasioni di aggregazione sociale che favoriscano i rapporti interpersonali, la conoscenza e la valorizzazione dell’ambiente urbano, sviluppando momenti di socialità e di incontro mirati all’integrazione e all’inclusione sociale.

“L’approvazione di questo nuovo Regolamento segna un passo fondamentale che attribuisce agli orti urbani il valore di beni comuni, strumento prezioso per promuovere e rafforzare l’inclusione e le relazioni sociali, azioni di educazione ambientale e la diffusione dei principi della sostenibilità. Come amministrazione abbiamo fortemente sostenuto la definizione di questo regolamento, esito di un percorso partecipato che in questi anni ha coinvolto tutta la rete del Forum Orti in Comune che ringrazio per il loro fondamentale contributo. Desidero anche ringraziare il grande lavoro dell’Assemblea capitolina e, in particolare, del presidente della commissione ambiente Giammarco Palmieri.

Grazie a questo nuovo regolamento si darà impulso, anche attraverso patti di collaborazione, allo sviluppo di una importante realtà di grande valore sociale diffusa in tutti i quadranti della città anche attraverso lo stanziamento di specifiche risorse per il sostegno alla gestione degli orti urbani”, ha dichiarato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti.

Roma, 25 ottobre 2024

L’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi ha sottoscritto questa mattina il contratto di affidamento tra Roma Capitale e la società Agricola Marina s.r.l., vincitrice del bando pubblicato nell’ottobre 2023 dal Dipartimento Tutela Ambientale che prevedeva la locazione di un terreno agricolo di circa di 46 ettari, di proprietà comunale, situato nell’area del parco della Marcigliana, nel municipio III.

Il bando è stato concepito con l’obiettivo di incentivare la nuova imprenditoria agricola e lo sviluppo di aziende multifunzionali capaci di fornire produzioni agroalimentari di qualità a filiera corta e servizi innovativi, recuperare terreni abbandonati e degradati e contrastare il consumo di suolo nelle aree urbane e periurbane.

Il piano imprenditoriale presentato dalla società aggiudicataria del lotto Marcigliana-Laghetto prevede, tra l’altro, l’avvio di un allevamento di ovini da carne di tipo estensivo e in regime biologico, effettuare opere di bonifica del laghetto artificiale presente e creare un’area pic-nic attrezzata, realizzare un’area destinata ad orti sociali e sviluppare percorsi didattici destinati alle scuole primarie e dell’infanzia.

“Sono molto soddisfatta di questo importante e simbolico affidamento, che consente l’avvio di un progetto di grande qualità come previsto dal bando. È l’esito di un percorso complesso per il quale ringrazio il prezioso lavoro del Municipio III, della Giunta e dell’Assemblea capitolina e, in particolare, del presidente della Commissione ambiente Giammarco Palmieri e dei consiglieri Cristina Michetelli e Riccardo Corbucci.

La valorizzazione dell’Agro romano costituisce una priorità nel programma di questa amministrazione perché rappresenta un’importante risorsa da curare e valorizzare, capace di svolgere un rinnovato ruolo di produzione di cibo di qualità anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie e di attivare, al tempo stesso, percorsi di formazione, educativi, didattici e di integrazione. La campagna, per natura e per storia, ha partecipato e partecipa ancora oggi in modo significativo alla tutela della biodiversità e della sostenibilità ambientale anche attraverso la salvaguardia dei suoli.

Proseguiamo con ulteriori bandi questo lavoro per il recupero delle terre pubbliche e per favorire nuova imprenditoria agricola, in particolare giovanile”, dichiara l’Assessora Alfonsi.

“A nome del presidente Marchionne e a nome del Municipio, ringrazio l’amministrazione capitolina, l’Assessora Alfonsi e l’azienda perché hanno scelto di scommettere su Marcigliana: quest’area costituisce un polmone verde non solo per il municipio ma per tutta la città e con questo progetto può essere valorizzata ulteriormente. Il municipio sostiene completamente quest’iniziativa, che consente anche di integrare percorsi didattici e garantire una zona più fruibile alla cittadinanza” ha dichiarato Matteo Zocchi – Assessore alle Politiche Ambientali, ai Rifiuti, alla Transizione Ecologica, all’Agricoltura e alle Politiche dello Sport del III Municipio di Roma Capitale.

Roma, 21 ottobre 2024

 

22 dicembre – Le terre pubbliche devono generare benefici pubblici! #Agricoltura e politica del cibo sono assi fondamentali dello #svilupposostenibile per la nostra città, una Capitale agricola che già produce ogni anno olio IGP, farina da grano antico, miele, vino, carne oltre a latte e formaggi, nelle Aziende Agricole comunali di Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere.

L’ascolto delle tante realtà che compongono il mondo agricolo romano è essenziale per attuare una visione di lungo periodo, che possa proiettare #roma in avanti, anche grazie al dialogo che intendiamo costruire attraverso il Consiglio del Cibo cittadino.
Oggi a Castel di Guido al convegno organizzato da Regione Lazio, ARSIAL e CONAF – Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali su Terre pubbliche e PNRR abbiamo affrontato tanti temi, dal distretto del cibo al marchio Roma, dal contrasto allo spreco alimentare alla declinazione sociale dell’agricoltura, per includere, sostenere e dare prospettive di lavoro a persone che convivono con diverse fragilità, dalla disabilità al reinserimento lavorativo.
Una occasione di grande confronto per coltivare idee e progetti e far ripartire un settore che può essere motore per la nostra città.

Il 2022 per la Tenuta di Castel di Guido – 2mila ettari sull’Aurelia, a una trentina di chilometri dal Centro di Roma – di proprietà della Regione Lazio, ma gestita dal Comune, dovrebbe essere l’anno del rilancio dopo un declino durato troppi anni.

Oltre ad ospitare un’importante biodiversità a livello di flora e fauna la Tenuta di Castel di Guido  produce  carne, latte e grano ‘’a chilometro zero’’ e con basso impatto sull’ambiente. All’intorno un suggestivo paesaggio bucolico dove è possibile anche incontrare ‘’butteri’’ che lavorano nella azienda agricola impegnati a spostare le vacche frisone (per il latte) e maremmane (per la carne).

Castel di Guido interpretA veramente la vocazione agricola di Roma.  ‘’Negli anni scorsi si è sempre messo in discussione il suo destino, ma per noi è senz’altro lo sviluppo di una realtà che produce oltre a carne e latte anche un grano particolare con il quale si può realizzare pasta per diabetici’’. Allo studio due importanti progetti d’impatto sociale:  il primo con ragazzi autistici ed un altro con diverse fragilità.

Castel di Guido si avvia infatti ad assumere un ruolo strategico nello sviluppo dell’agricoltura romana. “Ho trovato un grandissimo consenso verso il mondo agricolo di Roma, intorno al quale si muovono molte realtà come associazioni, cooperative ed imprese che si sono dimostrate soddisfatte di vedere una volontà politica forte su questo settore, che può dare una vivibilità diversa a Roma.  Oltre all’aumento dei posti di lavoro puntiamo a uno sviluppo sostenibile attraverso una food policy che combatta le disuguaglianze a partire da ciò che si mangia, garantendo più cibo vicino a dove lo si consuma, e smaltendo i rifiuti dove si producono’’.

Nel 2022 al rilancio di Castel di Guido, dovrebbe seguire anche quello dell’altra realtà presente nel panorama agricolo cittadino, ovvero la Tenuta del Cavaliere, 300 ettari a una ventina di chilometri sulla Tiburtina. In particolare il coordinatore delle aziende agricole gestite dal Comune di Roma, Marco Colombo, ha prospettato la possibilità che il Comune riacquisti la proprietà di queste aziende grazie ad un contratto di affitto stipulato con la Regione Lazio, che permetterebbe di impostare un piano di azione pluriennale volto allo sviluppo di tutti i settori produttivi delle tenute.

Infine, l’agricoltura , oltre ai vantaggi sul piano produttivo e occupazionale,  può essere un importante asset per il turismo. ‘’Sia a Castel di Guido, sia alla Caffarella si possono visitare interessanti reperti archeologici. In passato nei Grand Tour, c’era sempre sullo sfondo dei monumenti cittadini, a pochi passi dagli alberghi, la gita fuori porta ai Castelli e nella campagna romana. Oggi possiamo pensare invece a un turista che dorma in un agriturismo e poi si rechi nel centro città per visitare monumenti e musei. Ponendo le premesse di un ritorno a un turismo che non sia più quello mordi e fuggi.’’

17 dicembre – Una giornata intensa, dedicata al tema della #valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e archeologico e soprattutto e alle strategie per mettere tutte e tutti i cittadini in grado di fruire allo stesso modo di tanta ricchezza.

Al convegno Archeologia in Caffarella oggi al Complesso Capo di Bove sull’ #AppiaAntica abbiamo parlato del meraviglioso parco della #Caffarella, un luogo identificativo di Roma, tra zona urbana e suburbana, tra città e campagna.
Un Parco che va valorizzato sempre più dal punto di vista archeologico e da quello della rilevanza ambientale.
Le disuguaglianze in una città come #roma si declinano in tanti modi, uno di questi è la disparità ambientale in termini di qualità dell’aria, di accesso al verde, di servizi di cura e decoro e di accesso ad energia. Noi dobbiamo rispondere con forti politiche pubbliche sul tema della transizione ecologica della città, investendo su impianti di trattamento rifiuti per una reale transizione all’economia circolare. Agricoltura, cura del verde, riforestazione e piantumazione di alberi in tutti i territori per rendere i parchi vivibili, traversabili, luoghi in cui fare sport, attività e socialità. Questi i temi fondamentali discussi oggi al convegno Roma come stai? Con Forum Disuguaglianze Diversità, @ASudOnlus, periferiacapitale in un dialogo aperto e partecipativo con i cittadini e le associazioni dei territori che ogni giorno si confrontano e lavorano per combattere le disuguaglianze.
Dobbiamo far crescere la consapevolezza dei cittadini che ognuno di noi è partecipe e protagonista del mondo intorno a sé e dello stato dell’ambiente circostante. E lo dobbiamo fare con l’Educazione ambientale a scuola, insegnando ai bambini e alle bambine il rispetto per la biodiversità e per il valore fondamentale che rivestono gli esseri animali con cui condividiamo il pianeta. Oggi con le bambine e i bambini della Scuola Federico Di Donato e @slowfoodroma a #esquilino abbiamo inaugurato una piccola Oasi della biodiversità, un “Bugs hotel” per ospitare api e insetti e permettere agli animali impollinatori di continuare a svolgere il loro fondamentale ruolo per la sopravvivenza del pianeta! Tante piccole azioni che contribuiscono a migliorare la salute della #Terra!

10 dicembre – Tre deleghe fondamentali per Roma, strettamente connesse tra loro che rappresentano in gran parte il futuro di Roma. L’assessora all’agricoltura, all’ambiente e al ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, nell’intervista a ‘’Radiocolonna Tv’’ confida di sentirsi impegnata, in prima persona,  nella mission di sviluppo sostenibile, che contribuisca alle battaglie per il pianeta e a tutti gli obiettivi fissati dalla “Agenda 2030”, offrendo ai romani una qualità della vita migliore. 

 

 

 

‘’L’inizio è la cura del verde (Roma è la capitale europea con più aree verdi n.d.r.) a partire dalla  riqualificazione di tutte le ville storiche e da una gestione della rete dei parchi volta a renderli tutti fruibili’’.  Sostiene l’assessora annunciando che uno dei primi provvedimenti che si sta già avviando è quello di consegnare ai municipi le aree verdi fino a 20.000 metri quadrati, insieme alle aree ludiche e agli arredi, mentre al Comune rimarranno in capo le alberature.  ‘’Perché servono -spiega – delle specializzazioni per sistemare nel migliore dei modi il patrimonio arboreo cittadino, come nel caso della “toumeyella” (cocciniglia) che sta colpendo molti pini di Roma’’.

Altro obiettivo dell’Alfonsi è quello di potenziare il servizio giardini nei Municipi, tornando  a scommettere sulla storica Scuola Giardinieri di Roma e dotando le ville storiche di un servizio di guardiania. 

Roma è anche il comune agricolo più grande d’Europa. Come coniugare questo aspetto della città con l’espansione urbanistica che finora l’ha in parte sacrificata?  

“Mi piace dire Agricoltura e agri-culture’’.  risponde Alfonsi.   ‘’ All’interno della città di Roma – continua – abbiamo due grandi aziende agricole comunali, con produzioni in house, e altre realtà agricole del circuito Coldiretti e Campagna Amica, che vanno ampliate e potenziate. Mi piace pensare a delle sperimentazioni di agricoltura sociale, rivolta alle persone più fragili, oppure a degli “agri-nido” rivolti ai bimbi 0-3 anni che potrebbero portare i più piccoli a vivere parte dei loro primi tre anni di vita in campagna, presso realtà agricole a ridosso della città urbanizzata.  Oppure, ancora,  trasformare alcune aziende agricole in agriturismi, per far cambiare  ai turisti in arrivo a Roma la percezione del turismo in città,  attraverso strutture nel verde che permettono in poco tempo di visitare il Centro Storico”.

In sostanza una nuova stagione per l’agricoltura romana che prelude anche nuovi posti di lavoro.  ‘’Ci sono anche da sviluppare le produzioni a chilometro zero fatte in città’’. Rileva l’assessora portando  esempio l’ olio IGP biologico con un suo marchio, che da quest’anno viene prodotto all’interno del grande Parco del Colosseo da 189 piante di ulivo. ‘’L’ etichetta è molto bella e raffigura il Colosseo ed un ramoscello di ulivo – dice Alfonsi – e sempre nel parco abbiamo anche miele e si produrrà presto anche vino, perché si stanno risistemando le Vigne Barberini’’…

‘’Coniugando meglio espansione urbanistica e agricoltura – sottolinea Alfonsi – potrebbe nascere opportunità di investimento per i fondi europei in arrivo con il Pnrr. Rilanciare l’agricoltura potrebbe diventare un modo per riorganizzare la città che a livello urbanistico si è sviluppata in maniera non omogenea. I terreni ‘’vuoti’’ – conclude – potrebbero diventare un asset per una diversa densificazione della città, ma questo sarà un lavoro che faremo insieme all’assessore all’urbanistica, per puntare su una innovativa urbanizzazione e la creazione di nuovi posti di lavoro ’’. 

22 maggio – In occasione della Giornata internazionale della Biodiversità evento di chiusura
del Progetto Urban Food organizzato dalla Sez. Roma FIDAPA- BPW ITALY nella splendida cornice dell’Orto Botanico di Roma.
“Prossimità al cibo nella città metropolitana di Roma per costruire un nuovo paradigma di benessere”, con questo focus e con questo obiettivo, giunge al termine il ciclo di incontri che ha raccontato in modo stimolante, alternando interviste e video registrati nei luoghi oggetto di approfondimento, le potenzialità che ruotano intono al cibo.
Abbiamo potuto comprendere come in cibo proveniente da una filiera nota e coltivato grazie ad un’agricoltura rurale ed urbana, maneggiato con la cura della tradizione, della consapevolezza, della valorizzazione del territorio cittadino, possano essere strumenti di sviluppo sostenibile e di politica sociale. Dalle politiche alle buone pratiche sociali ed economiche, un percorso di informazione e formazione collettiva. (Le video interviste prodotte sono disponibili sul canale YouTube della Sez. Roma FIDAPA BPW Italy)
L’intervento di Sabrina Alfonsi

“Prossimità al cibo nella città metropolitana di Roma per costruire un nuovo paradigma di benessere”.

Vi ringrazio per questo nuovo invito a conclusione del vostro progetto “Urban food” che, grazie agli autorevoli relatori, a partire dal professore Cesaretti e al focus sulla prossimità del cibo nelle città e soprattutto nelle metropoli, metterà in risalto come una seria food policy possa mettere a sistema diversi obiettivi dell’agenda 2030 oltre a connettere il tessuto urbano con quello peri-urbano e rurale riuscendo al contempo a tutelare meglio di quanto non si stia facendo oggi i punti più deboli della filiera.

Compito fondamentale per la città che a seconda delle indagini risulta tra il primo e il terzo posto tra le città più verdi d’Europa.

Una politica sul cibo nelle metropoli è strettamente collegata al secondo obiettivo dell’agenda (sconfiggere la fame).

Sconfiggere la fame e promuovere sistemi agricoli e filiere alimentari sostenibili significa, a sua volta, combattere la povertà (obiettivo 1), preservare la salute (obiettivo 3) tutelare le risorse naturali (obiettivo 6-12-13-14-15) creare un sistema agricolo innovativo e meno impattante dal punto di vista energetico (obiettivo 7 e 9) ridurre le disuguaglianze (obiettivo 5 e 10) offrire a tutte e tutti un’educazione e un’occupazione adeguata (obiettivo 4 e 8) mantenere la pace e la stabilità politica (obiettivo 16) garantire uno sviluppo rurale e urbano sostenibile (obiettivo 11)

Parlando di urban food parliamo quindi di un sistema ricco di potenzialità sia sul versante dei produttori che dei consumatori.

E qui veniamo al primo nodo.
Siamo ancora indietro sulle azioni da mettere in campo per migliorare la connessione tra chi produce, chi commercializza e chi consuma il cibo nell’area metropolitana di Roma.

Per questo la battaglia per la questione alimentare dovrà essere sempre di più una priorità per le amministrazioni a tutti i livelli, a cominciare da quelle più vicine al territorio.

Spesso quando si pensa al cibo di qualità ci muoviamo nella cornice di una narrazione fondata quasi esclusivamente sull’estetica e la “sensualità” del cibo, sui ristoranti stellati e le degustazioni esperienziali.

Ma per chi come me amministra la costruzione di una strategia alimentare urbana di qualità serve per tenere insieme un’agricoltura etica ed ecologica, un lavoro agricolo meno precario, giustamente retribuito e più degno di considerazione sociale, per arrivare a un consumo finale di prodotti di qualità con una ricaduta positiva sulla salute dei cittadini. In questo l’educazione alimentare a partire dalle scuole è fondamentale rispetto al tipo di cibo che consumiamo che dovrà essere sempre più sostenibile.

A tal proposito è bene ricordare come l’assemblea generale dell’Onu ha dichiarato il 2021 l’Anno internazionale della frutta e della verdura al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi cibi per l’alimentazione umana, la sicurezza alimentare, la salute, e per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Oggi, grazie a una maggiore consapevolezza e a un attivismo della società civile su questo tema e a un settore privato che vede un forte rinnovamento del settore, sia a monte che a valle, alle università che sempre più formano giovani qualificati, credo sia possibile strutturare una vera e propria politica del cibo per la nostra città intesa come area metropolitana.

Questo è possibile perché:

• Roma è caratterizzata da tantissime esperienze legate al cibo sostenibile. Tuttavia, a livello politico non esistono ancora una visione e una direzione strategica definita, con il rischio che tali iniziative perdano la capacità di accompagnare la transizione verso sistemi alimentari sostenibili;

• esiste un interessante mix di iniziative dal basso e strumenti/incentivi/azioni istituzionali settoriali. Tuttavia, questi due mondi sono spesso slegati e mancano di connessioni, spazi di dibattito e coordinamento politico;

• un mosaico agricolo di notevole valore ma non adeguatamente sostenuto perché ha come grande limite l’eccessiva frammentazione.

A seguito dei fenomeni che hanno portato all’industrializzazione dei sistemi alimentari abbiamo vissuto una disconnessione fra produzione e consumo.

Riconnettere questi mondi è il nostro compito.