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INAUGURAZIONE AL NIDO “IL MAGGIOLINO” CON LA VICEMINISTRA ALL’ISTRUZIONE ANNA ASCANI.

Lunedì 15 giugno alle ore 8.30 presso il nido “Il Maggiolino”, nel quartiere Della Vittoria, è stato  tagliato il nastro inaugurale per la partenza dei centri estivi nel Municipio Roma I Centro, alla presenza della vice Ministra all’Istruzione Anna Ascani, della Presidente del Municipio I Sabrina Alfonsi e dell’Assessore alla scuola Giovanni Figà Talamanca.
“Partono i centri estivi del Municipio Roma I Centro: dopo tre mesi in cui i bambini e i ragazzi sono stati diligentemente chiusi in casa, rispettando le regole, facendo lezione a distanza e aspettando che la paura e l’incertezza si dileguassero, ora finalmente ripartono anche loro. Una situazione straordinaria ha imposto sforzi straordinari alla Politica e all’Amministrazione: da subito abbiamo scelto di non lasciare indietro nessuno e di dare tutta l’attenzione che meritano alle bambine e ai bambini del nostro territorio, per garantire il diritto alla salute, ma anche il diritto alla socialità, a giocare e a imparare. Ora iniziano i nostri centri estivi e partiamo proprio da un nido, dai bambini della fascia 0-3 anni, che inizialmente sembravano fuori dall’opportunità dei centri estivi e che ora invece possono usufruirne, grazie anche alla battaglia portata avanti dalla viceministra Ascani”. Così la Presidente del Municipio Roma I Centro, Sabrina Alfonsi.
“Sono felice di vedere i bambini incontrarsi dopo mesi di isolamento e tornare alla socialità che la necessità di contenere il contagio ha compromesso negli scorsi mesi. Ci siamo battuti per garantire ai più piccoli i loro legittimi diritti e per sostenere le famiglie, che hanno così oggi la possibilità di lasciare i propri figli al sicuro, in luoghi che rispettano i protocolli di sicurezza e con personale specializzato. Abbiamo dovuto vincere delle resistenze, ma alla fine il lavoro che abbiamo fatto con gli altri Ministeri coinvolti, con gli enti locali e il terzo settore è stato premiato. E a vincere è la collettività, che gradualmente torna alla normalità, sempre in sicurezza, e riparte. Voglio ringraziare tutti coloro che si sono impegnati in questa direzione e chi concretamente si è adoperato per ottenere questo risultato. Come Governo non ci fermiamo qui: stiamo lavorando per la riapertura delle scuole a settembre in presenza e continuiamo a definire interventi per raggiungere ogni cittadino e non lasciare indietro nessuno”. Così la Viceministra dell’Istruzione Anna Ascani.
“Da oggi riparte la nostra rete di servizi, salda, capillare, costruita grazie alla collaborazione con tutte le realtà del territorio, privilegiando ovviamente le situazioni in cui siano disponibili spazi all’aperto. Una risposta alle famiglie ma soprattutto alle bambine e ai bambini: dal saluto dell’ultimo giorno di scuola, che abbiamo voluto sostenere, in presenza, per salutarsi occhi negli occhi, fino all’apertura dei centri estivi in sicurezza e alla ripartenza della scuola a settembre, noi siamo al lavoro per tutelare i diritti dei bambini, a giocare come ad apprendere, perché nessuno resti indietro”. Aggiunge ancora Sabrina Alfonsi.
“1600 bambini, da 0 anni in su, in 40 strutture, nidi e scuole del municipio, centri sportivi, ludoteche e centri culturali: abbiamo messo in campo tantissime energie per sostenere la ripartenza dei bambini, abbiamo lavorato e stiamo lavorando alla riapertura a settembre con la convinzione che siamo comunità, e dobbiamo ripartire tutti, insieme, anche i bambini, anche le loro famiglie. Soprattutto per i piccoli con disabilità, il Municipio garantisce anche durante questi centri estivi piena accessibilità, sicurezza e assistenza, perchè nessuno deve restare indietro e il diritto all’istruzione deve essere garantito, a tutte e tutti. Sempre.” Così l’Assessore alla Scuola del Municipio Roma I Centro, Giovanni Figà Talamanca.

SCUOLA. NEL I MUNICIPIO RIAPRONO I PRIMI CENTRI ESTIVI DI ROMA – (DIRE) Roma, 15 giu. – I primi centri estivi di Roma, tra le prime esperienze anche in Italia, sono aperti e funzionanti da questa mattina. Sono stati inaugurati nel I Municipio e il taglio del nastro e' avvenuto all'asilo nido "Il Maggiolino" alla presenza del viceministro e sottosegretario all'Istruzione, Anna Ascani, e il presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi. Ad essere aperti, nello specifico, sono 44 centri di cui 16 centri estivi per l'infanzia,14 centri estivi elementari, 8 centri estivi nidi e 6 centri estivi ludoteche e poli multiculturali. Nel centro inaugurato oggi sono entrati 25 bambini su 75. In totale il I Municipio mette a disposizione 1.600 posti di cui 100 gratuiti per bambini segnalati dai servizi sociali. Inoltre in tutti i centri e' garantito accesso alle bambine e i bambini con disabilita' con operatore rapporto 1 a 1 garantito dal Municipio attraverso operatori Oepa. Previsti, infine, sconti per secondo e terzo figlio. "Oggi- ha spiegato Ascani dopo la visita- finalmente restituiamo ai nostri bambini il loro diritto alla socialita'. Dopo lunghi mesi di lockdown tornano al primo posto e per questo voglio ringraziare il I Municipio di Roma che e' tra le prime realta' in Italia, se non la primissima, ad aprire. La presidente si e' assunta questa responsabilita' e queste belle strutture che riaprono danno il segnale che finalmente questo Paese rimette al centro chi al centro deve stare, ovvero i nostri bambini". "Io voglio ringraziare Anna Ascani- ha aggiunto Alfonsi- perche' senza di lei sicuramente oggi avremmo aperto soltanto per i bambini dai 3 anni in su. Invece la sua battaglia di far aprire anche i nidi e' stata fondamentale e oggi 1.600 bambini dai 0 agli 11 anni del I Municipio riniziano ad andare nelle loro strutture scolastiche. Parliamo di 33 scuole aperte in 44 centri estivi. Una grande conquista per i bambini che riacquistano socialita' e il loro tempo ma anche per le famiglie perche' si puo' cominciare a ritornare a una vita normale. Perche' la vita normale e' se ci sono i bambini al centro e non tutto il resto. Sara' anche una grande sperimentazione in vista della riapertura delle scuole a settembre".

Gepostet von Sabrina Alfonsi am Montag, 15. Juni 2020

Roma, 5 aprile 2020

VIOLENZA DI GENERE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.

É di pochi giorni fa la notizia dell’ennesimo femminicidio. In queste giornate di quarantena forzata le mura domestiche, luogo per eccellenza di sicurezza e serenità, per molte donne divengono prigioni che amplificano e fanno precipitare la violenza. Lorena Quaranta, una studentessa di Medicina, è stata strangolata a casa, a Furci Siculo, in provincia di Messina, dal suo convivente. Non serve dire che è stato dopo una furiosa lite; non è una scusante, non ammortizza le motivazioni del fatto in sé. Non serve neanche dire che lei aveva tanti sogni, primo fra tutti essere medico e curare le persone. Perché purtroppo il nome e l’immagine di Lorena Quaranta con il viso coperto da mascherina e in camice, in corsia, che stiamo vedendo sui social, va ad ingrossare le fila di tante giovani e meno giovani, donne e ragazze e anche bambine assassinate da familiari, mariti, fidanzati, ex. Non rende più o meno grave il crimine del suo assassino, il livello culturale e sociale – era un collega, leggiamo. Rimane solo lo scarno fatto in sé. É stata uccisa un’altra donna. Mentre tutti siamo concentrati giustamente sull’emergenza sanitaria, ce n’è un’altra, silenziosa, che serpeggia nelle case e che non si ferma davanti a nulla, ma anzi è nutrita dalle restrizioni di movimento, dalla difficoltà di denunciare avendo un uomo violento nella stessa stanza, dalla convivenza forzata. I femminicidi non sono crimini di classe. Sono trasversali e non badano a differenze di ceto sociale. Le istituzioni stanno continuando a lavorare per garantire assistenza, ascolto e intervento ma purtroppo ogni giorno continuiamo a leggere queste notizie. Un’emergenza che non si ferma e che è difficile fronteggiare proprio perché nascosta, non manifesta, che si nutre del privato e di cui i centri antiviolenza e le associazioni che si occupano di contrasto alla violenza hanno purtroppo chiara percezione ogni giorno. Dobbiamo garantire l’aiuto e anche l’applicazione delle pene: Michel Foucault, riflettendo sul passaggio storico dalla spettacolarizzazione delle pene in pubblico alla certezza della pena, eseguita all’interno delle prigioni e non nelle piazze, diceva che è proprio la certezza della pena il cardine che funge da freno alla violenza e alla sua reiterazione. Ecco, applicando questa riflessione ai crimini contro le donne, il nostro impegno deve essere duplice: garantire l’ascolto e l’applicazione delle leggi. Ma soprattutto, promuovere una profonda riflessione sul corpo delle donne, ancora oggi percepito da troppi uomini come oggetto di possesso, sul quale decidere e del quale usufruire a piacere, con potere di vita e di morte. Pochi giorni fa alcune associazioni che si definiscono Pro vita hanno chiesto di sospendere le Interruzioni Volontarie di Gravidanza in tutti gli ospedali italiani, paragonando le morti per Covid-19 agli aborti e sostenendo che le IVG sotttraggono risorse alla lotta contro il Coronavirus. Un bieco modo di sfruttare l’emergenza sanitaria per assestare un fendente alla libertà di scelta e all’autodeterminazione delle donne, sulla scia delle proposte di altre associazioni in Ohio e Texas. Noi non arretriamo di un millimetro nell’affermare la nostra libertà di decidere di noi stesse, sia essa quella di lasciare un uomo violento o quella di non portare avanti una gravidanza non voluta. La violenza sulle donne ha molte facce, può essere quella di un collega aspirante medico come di un familiare. Come la faccia di chi, con cortesia e gentilezza, ti fa sentire sbagliata, ti colpevolizza, ti induce sensi di colpa per scelte difficili ma alle volte dovute. Il volto di chi stampa in 3d feti di plastica per colpevolizzare le donne che scelgono di abortire. Noi non arretriamo. Siamo le une vicine alle altre, come donne, come politiche, come istituzioni e lotteremo sempre per garantire i diritti di tutte le donne ad autodeterminare se stesse e a disporre del proprio corpo.

Sabrina Alfonsi

Roma, 13 dicembre 2017  –  Anche quest’anno la Consulta per le politiche in favore delle persone con disabilità e il Primo municipio hanno voluto organizzare la giornata del familiare assistente, un incontro di confronto e approfondimento sui bisogni dei familiari che assistono un loro congiunto con gravi disabilità (family carers).
In particolare l’incontro di quest’anno è dedicato al “Diritto al sollievo” del familiare assistente/caregiver familiare, individuato in base al “Questionario sui Bisogni” distribuito dalla Consulta nel territorio del Municipio Roma I Centro nel 2016. Questa indagine ha messo in evidenza che il Familiare Assistente ha urgente necessità di avere dei servizi di sollievo per prevenire lo stress psico/fisico dovuto all’assistenza continua ad un congiunto non autosufficiente.

Ne abbiamo parlato con i familiari, la Asl, esperti, assistenti sociali, ospedali, organizzazioni sindacali, la Regione Lazio. Per il secondo anno abbiamo poi premiato una madre che da una vita lotta tra il lavoro e l’assistenza. Abbiamo fatto il punto delle cose fatte che avevamo deciso lo scorso anno e ci siamo lanciati nuove sfide. Diritto al sollievo. Aiutiamo chi aiuta.

#Primomunicipio, nessuno escluso

 

 

Roma, 10 aprile 2017 –  Ha avuto luogo oggi, presso la chiesa di Santa Maria ai Monti, a Roma, la presentazione del progetto ‘Fiore di loto’, grazie a cui prendera’ vita lo Sportello di orientamento per le vittime di violenza e stalking. L’incontro e’ stato promosso dalle Acli di Roma e provincia e da Libera mondo, associazione a tutela dei diritti delle persone. Sensibilizzare sul tema della violenza, fornire assistenza gratuita, con supporto psicologico e legale, garantendo la massima riservatezza alle vittime di violenza, per favorirne la piena rinascita personale e sociale, sono questi gli scopi della campagna promossa stamattina. Presenti all’incontro don Francesco Pesce, parroco della chiesa, Lidia Borzi’, presidente delle Acli di Roma e provincia, Sabrina Alfonsi, presidente Municipio Roma I centro, Maura Cossutta, responsabile dello Sportello antiviolenza presso l’ospedale San Camillo, Emanuela Bozzi, ispettore capo responsabile della sezione Violenza sulle donne della Polizia di Stato, il vice perfetto Rita Piermatti, Luca Serangeli, presidente Us Acli di Roma, Luigi Accattoli, giornalista e scrittore vaticanista, Faida Di Santo, vice presidente e responsabile coordinamento donne delle Acli di Roma, Eleonora Appolloni, avvocato e presidente dell’associazione Libera mondo e Clara Margiotta, psicologa e psicoterapeuta. Due gli obbiettivi fondamentali del progetto: fornire accoglienza e dare ascolto a chi ne ha bisogno.


Lidia Borzi’ nel presentare l’iniziativa, ha dichiarato: “Questo sportello di accoglienza e’ il primo del comune di Roma ad essere aperto in una parrocchia. Vogliamo ricordare che il nostro servizio e’ aperto a tutti, metteremo a disposizione un’esperta in campo giuridico ed una psicoterapeuta. Abbiamo scelto un luogo vicino alla metropolitana, per poter permettere alle donne di tutte le periferie di raggiungerci. Vogliamo accogliere le vittime di violenza, in tutte le sue forme e sfaccettature; questo sportello vuole essere una porta sociale contro il femminicidio, fenomeno in continua crescita, che rappresenta una ferita enorme della nostra societa’. La morte per mano di un familiare e’ la prima causa di decesso di donne, di eta’ compresa tra i 16 e i 44 anni”. La Borzi’ dopo aver ricordato Sara di Pietrantonio, la 22enne romana uccisa nel maggio scorso dal proprio fidanzato, ha concluso: “Dobbiamo risposte a tutte le donne che hanno bisogno. Il nome di questo progetto non e’ casuale: il fiore di loto rappresenta la rinascita, una nuova vita autentica, lontana dalle violenze, che vorremmo iniziasse per tutte coloro che ne sono stati vittima”. Sabrina Alfonsi e’ in seguito intervenuta ricordando il valore dei modelli di relazione improntati in modo sano: “L’importanza di istituire un centro di accoglienza in una parrocchia e’ un segno tangibile di un modello sano di famiglia, ed e’ questo il modello che difendiamo. La catechesi di Papa Francesco sta trovando il suo riscontro in una donna, Lidia Borzi’, che sta sensibilizzando la nostra citta’ su questo difficile tema. Potremmo combattere la violenza solo una volta raggiunta la piena parita’ di diritti e di genere, perche’ dove c’e’ dipendenza economica o affettiva, puo’ nascondersi violenza. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia la realta’, ammettendo che spesso tutto questo avviene all’interno delle mura domestiche, e che spesso le vittime sono proprio delle minori. La violenza inizia in modo subdolo e sottile, si nasconde dietro le abitudini e porta le donne a sentirsi colpevoli di qualcosa di cui invece sono vittime”.
La Alfonsi ha inoltre ribadito l’importanza di un’attenzione collettiva come principale strumento di prevenzione: “Credo che ognuno di noi sia, nel suo piccolo, un centro antiviolenza: e’ compito di ciascuno di noi guardarsi intorno, non voltare le spalle di fronte a delle grida sentite, e ad una richiesta di aiuto”. Tra i temi affrontati, durante la presentazione, vi e’ anche quello degli stereotipi legati alle situazioni violente che coinvolgono le donne, Maura Cossutta, responsabile dello sportello antiviolenza presso l’ospedale San Camillo, ha infatti affermato: “E’ ora di superare il luogo comune secondo cui chi pratica violenza, viva necessariamente in condizioni di indigenza. La violenza e’ un fenomeno trasversale, colpisce ogni classe sociale, puo’ venire praticata da chiunque. La cosa triste e’ sapere che spesso questi fenomeni si manifestano in relazioni che le donne definiscono ‘d’amore’. Per questo abbiamo costruito un centro di accoglienza all’interno dell’ospedale San Camillo, per fornire alla donna una prima assistenza immediata, garantendole cure, ed accompagnandola poi in un progetto a lungo termine, che le consenta di superare la situazione di difficolta’. Gli operatori degli ospedali devono sapere intercettare i segnali, perche’ spesso le donne, per vergogna o per paura, mentono in merito alle aggressioni subi’te. Non vogliamo piu’ che nessuna donna dica di essere caduta dalle scale”. La presentazione si e’ conclusa con il simbolico taglio del nastro effettuato dal viceprefetto Rita Piermatti, davanti l’ingresso della struttura della parrocchia, dedicata a questo servizio. La sede dello Sportello di accoglienza e’ in via della Madonna dei Monti 39, e sara’ aperta ogni martedi’ e venerdi’ dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

Roma, 20 aprile 2016  –  Il Consiglio del Municipio Roma I Centro ha approvato questa mattina a larghissima maggioranza il piano sociale municipale per il triennio 2016/18. Il percorso per la redazione del Piano, promosso dal Municipio Roma I Centro insieme al Commissario Straordinario della ASL Roma1 e ai Direttori dei due ex Distretti RMA 1 e RME 1, ha visto la partecipazione di più di 200 operatori e cittadini, 107 realtà territoriali, di cui 71 organizzazioni del Terzo Settore, delle organizzazioni sindacali e di 12 Istituti Scolastic.”

Uno, nessuno, centomila: un solo Piano, nessun escluso, centomila i punti di vista presi in considerazione.

Questo è stato il filo conduttore del percorso di consultazione e co-progettazione iniziato il 9 giugno 2015, che si è articolato in oltre venti incontri in varie sedi del territorio municipale. A conclusione, la stesura di un documento innovativo e articolato che ha ottenuto il parere di congruità del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute del Comune di Roma e, oggi, l’approvazione definitiva del Consiglio Municipale, che ha attentamente vagliato il testo attraverso il lavoro della Commissione Politiche Sociali, presieduta dalla Consigliera Antonella Pollicita.
“Si tratta di una guida ragionata allo sviluppo delle Politiche Sociali del nostro territorio, in grado di concentrare le risorse in campo verso obiettivi condivisi, individuati in base ad un’attenta analisi dei bisogni rilevati” ha commentato Sabrina Alfonsi, Presidente del Primo Municipio: “Questo Piano Sociale, il primo approvato per il triennio 2016/18, rappresenta il frutto di un percorso di forte integrazione tra sanità e sociale attuato per la prima volta a Roma con queste modalità”.
“Sono orgoglioso del risultato di questo lavoro collettivo svolto da operatori dei servizi sociali e sanitari, organizzazioni del territorio, esperti, rappresentanti di scuole e cittadini”, ha aggiunto Emiliano Monteverde, assessore municipale alle Politiche Sociali: “Li ringrazio tutti per l’impegno e la passione che hanno messo in questo lavoro. Impegno e passione completamente dedicati al bene comune, che in giorni come questi in cui prevalgono sentimenti di ripiegamento su se stessi e sfiducia nelle istituzioni, rappresentano una straordinaria e generosa esperienza di investimento sulla costruzione di una comunità solidale e inclusiva.”.
“Abbiamo accolto con grande piacere l’invito del Municipio Roma I Centro a collaborare a questa prima esperienza di piano sociale partecipato” ha concluso Angelo Tanese, Commissario Straordinario della ASL Roma 1: “È necessario riorientare l’offerta dei servizi sul territorio nella direzione dell’accoglienza e della presa in carico in modo più rapido, integrato ed efficace, come avvenuto per il Punto Unico di Accesso Integrato già realizzato nella Casa della Salute Prati – Trionfale.”

 

IL NUOVO PIANO 2016 / 2018

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Situazione Piano freddo per senza dimora: attività generali e sul territorio del Primo Municipio.

1) Chi volesse segnalare persone che dormono per strada deve contattare il numero verde della Sala Operativa Sociale di Roma Capitale 800440022. Nonostante le difficoltà determinate dalla situazione giudiziaria di alcune strutture di accoglienza, la mobilitazione dell’Assessore alle politiche sociali di Roma Capitale ha permesso l’attivazione dei primi 300 posti ai quali se ne aggiungeranno altri giorno per giorno
2) Ogni giorno dalle 9 alle 13 al centro diurno Binario 95 (Via Marsala 95) è possibile per le persone senza dimora fare docce, lavaggio e asciugatura dei vestiti
3) E’ attiva una unità mobile (help center mobile) sul territorio del I Municipio, con a bordo operatori sociali e sanitari, la squadra effettuerà monitoraggio del territorio e distribuzione di coperte termiche
4) La Croce Rossa nei giorni di lunedì e venerdì dalle 11 alle 17 in Via del Monte di Colle Oppio garantirà la presenza di una ambulanza con medici, infermieri e psicologi
5) Su disposizione di Roma Capitale a partire da sabato 27 Dicembre rimarranno aperte di notte le stazioni della Metropolitana Piazza Vittorio Emanuele ( I Municipio) , Piramide ( I Municipio) e Flaminio (II Municipio) per permettere un riparo ai senza dimora. Volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa distribuiranno coperte e bevande calde
6) Da domenica 28 Dicembre sarà possibile PORTARE COPERTE PULITE e SACCHI A PELO presso il centro diurno Binario 95 (Via Marsala 95) dalle 9 alle 17 oppure presso le prime parrocchie che, in sinergia con il I Municipio, hanno aderito all’appello per la raccolta delle coperte: Parrocchia San Giuseppe, Santa Maria delle Grazie e Santa Lucia (zona Prati \Trionfale) e che consegneranno alla Comunità di S. Egidio il materiale raccolto
7) Nei centri di ascolto e nelle mense della COMUNITA’ di S. EGIDIO saranno distribuite anche coperte. L’attività dei volontari di strada (pasti e coperte) è confermata, come al solito, per i giorni di martedì e giovedì con una uscita straordinaria nella notte di mercoledì 31 Dicembre. Chi volesse partecipare può contattare il numero 068992234 oppure visitare il sito della Comunità
8) Per quanti – parrocchie, gruppi o singoli – vorranno impegnarsi nell’accoglienza mettendo a disposizione strutture, offrendosi come volontari o desiderino segnalare situazioni di particolare disagio e grave emarginazione su cui intervenire, la CARITAS ha attivato tre unità di strada e un centralino telefonico al numero 0688815200. La Caritas raccoglie inoltre coperte e sacchi a pelo. La raccolta avverrà presso l’Ostello Don “Luigi Di Liegro”, in via Casilina 144.

foto roma.corriere

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Testimonial d’eccezione l’attore Giulio Scarpati
Oggi, presso la sala Consiliare del Municipio Roma I di via della Greca si è tenuta la cerimonia di consegna di un pulmino Fiat Doblò per il progetto “Liberi di Essere, Liberi di Muoversi” realizzato da Acli e Fap (Federazione Anziani e Pensionati) di Roma in collaborazione con Mobility Life Spa e con il patrocinio del Municipio Roma I.
Il mezzo sarà utilizzato come “Taxi Solidale” per accompagnare anziani in difficoltà residenti nel Municipio I che hanno bisogno di assistenza e accompagno per visite mediche, acquisto di medicinali e tanto altro ancora.
Testimonial dell’evento l’attore Giulio Scarpati. Presenti anche: Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I, Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, Emiliano Monteverde, assessore alle politiche sociali del Municipio Roma I, Antonella Pollicita, presidente della commissione politiche sociali del Municipio Roma I, , Antonio Pitzoi, segretario della Fap Acli Roma.
“Siamo orgogliosi – ha dichiarato Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma – di dare il via a questo progetto che mette insieme le istituzioni, l’associazionismo, il tessuto economico romano e la società civile per contribuire a rafforzare quei legami fiduciari e di prossimità tanto importanti in un momento di sfilacciamento sociale come quello che stiamo attraversando. Vogliamo sviluppare un modello innovativo che promuove la partecipazione attiva in un’ottica di corresponsabilità e di sussidiarietà pienamente agita”.
“Ringraziamo anche gli imprenditori del territorio che, dando vita a un’operazione di marketing sociale, hanno reso possibile un’iniziativa concreta di solidarietà, abbinando il loro marchio al veicolo producendo un progetto di utilità per tutti”, ha detto Emiliano Monteverde, assessore municipale alle Politiche Sociali .
E’ un’iniziativa che, unendo le energie di tutti, crea senso di comunità – ha concluso Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I – grazie ai volontari e a chi a messo a disposizione il veicolo possiamo aiutare gli anziani a riacquistare la loro autonomia, migliorando la qualità della vita delle persone”

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Lunedì 22 dicembre 2014, alle ore 10.30, presso la sala
Consiliare del Municipio I, in via della Greca 5a Roma, si terrà la
cerimonia di consegna di un pulmino Fiat Doblò per il progetto “Liberi
di Essere, Liberi di Muoversi” realizzato da Acli e Fap (Federazione
Anziani e Pensionati) di Roma in collaborazione con Mobility Life Spa
e con il patrocinio del Municipio I di Roma Capitale. Il mezzo sarà
utilizzato come “Taxi Solidale” per accompagnare anziani in difficoltà
residenti nel Municipio I che hanno bisogno di
assistenza e accompagno per visite mediche, acquisto di medicinali e
tanto altro ancora.

Testimonial dell’evento sarà l’attore Giulio Scarpati. Saranno
presenti anche: Sabrina Alfonsi presidente del Municipio Roma I, Lidia
Borzi’, presidente delle Acli di Roma e provincia, Emiliano
Monteverde, assessore alle politiche sociali del Municipio Roma I,
Antonella Pollicita, presidente della commissione politiche sociali
del Municipio Roma I, Antonio Pitzoi, segretario della Fap Acli Roma.

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In giro per il I Municipio con l’unità mobile dei volontari della Europe Consulting che ha creato un terzo presidio sociale nello scalo ferroviario. In servizio dalle 10 alle 22.
La macchina parte dalla stazione Termini, svicola in via Giolitti, via Gioberti, passa per l’Esquilino e Santa Maria Maggiore. A bordo c’è l’equipe della cooperativa Europe Consulting, la onlus che gestisce il polo sociale della stazione Termini. Sono sociologi, psicologi, assistenti sociali, e per la prima volta c’è anche un infermiere. Si spostano sul territorio del I Municipio, intercettano il disagio di chi vive ai margini. Si fermano, parlano, entrano in relazione con i senza fissa dimora. Se necessario prestano le prime cure sul posto. Ma soprattutto creano il contatto con i servizi sociali e sanitari del territorio. Per la prima volta l’assistenza socio-sanitaria si muove su strada e opera in collaborazione con il I Municipio per costruire una rete di aiuto che vada oltre la gestione dell’emergenza immediata.
L’iniziativa della Europe Consulting nasce dalla decisione di partecipare al bando emesso dalla Regione Lazio per realizzare progetti di solidarietà. E di creare un terzo presidio, con base alla stazione Termini, per completare il circuito sociale per la cura dei senza dimora. «Dopo lo sportello di ascolto e orientamento dell’help center (nel 2014 oltre 18 mila contatti di cui circa 1600 nuovi utenti) e il Binario 25, centro di accoglienza diurno e notturno, abbiamo pensato che mancava un’unità che potesse affrontare il gap sanitario di strada – spiega Alessandro Radicchi, il presidente della Cooperativa -. Un’unità mobile, itinerante, per il monitoraggio costante del disagio e l’accompagnamento della persona per tutto il percorso sociosanitario, da attuare con Regione Lazio e I Municipio, in collaborazione con la sala operativa sociale del Comune». Il progetto è diventato effettivamente operativo a settembre scorso e si concluderà il prossimo 31 luglio.
L’equipe lavora senza sosta. Tutti i giorni della settimana, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22, i due operatori, sociologi, educatori, psicologi, assistenti sociali, insieme all’infermiere battono le zone più critiche del I Municipio. Dalla stazione Termini, all’Esquilino, a Porta Maggiore, Trastevere Testaccio, si muovono per mappe di intervento e casi specifici: per ogni persona senza dimora c’è un data base, una scheda che riepiloga dati essenziali, problematiche, interventi già effettuati o da effettuare. Nel territorio del I Municipio i clochard con residenza effettiva sono circa 1000, contro i 28 mila che hanno una residenza solo virtuale. «Il percorso di conoscenza a volte può essere anche molto lungo – spiega Laura, sociologa della cooperativa -. Sono persone con fragilità diverse, fisiche e psichiche, non è facile avvicinarle. Per questo l’operatore si occupa della costruzione di una relazione mentre l’infermiere interviene, direttamente sul posto o dirottando le cure sui servizi territoriali, Asl, ospedali, servizi sociali, associazioni di volontariato»

L’obiettivo finale varia: per un giovane in strada da poco si spera di creare le condizioni per il reinserimento, per chi ha alle spalle venti anni di strada è già un successo portarli a fare una doccia o a bere un caffè. In un anno si possono prendere in carico anche 150 persone, a 50 si può cambiare la vita, agli altri 100 ridurre gli effetti negativi dello stile di vita. Come per la coppia di bulgari che vive su un gradino di via Gioberti, a Santa Maria Maggiore. Sono marito e moglie, stanziali da ormai molti anni. Non parlano italiano ma dicono di stare bene, di riuscire a gestire il freddo e la pioggia. L’uomo ha problemi cardiaci, ma le medicine sono scritte in bulgaro. Mattia, lo psicologo, cerca il contatto. Luigi, l’infermiere, gli misura pressione e polso. Continueranno ad osservarli, come faranno con Maria, la donna ucraina che vive sul marciapiedi più avanti. Lei sta bene, sta solo aspettando di avere i documenti per lasciare l’Italia.

«L’obiettivo è superare la gestione della pura emergenza in strada, la pura distribuzione di cibi e coperte, o gli interventi per contrastare il freddo, per creare una rete permanente con l’interazione delle Istituzioni – spiega l’assessore alle Politiche sociali del I Municipio, Emiliano Monteverde -. I ragazzi della Europe Consulting sono fantastici, solo pochi giorni fa hanno aiutato una donna che sembrava essere incinta portandola in ospedale e la stanno continuando ad assistere. L’amministrazione da sola non è in grado di risolvere il problema ma insieme ce la possiamo fare». «Grazie al ponte di questa unità mobile il I Municipio attiva i propri servizi sociali e sanitari e così possono fare le altre Istituzioni, ognuno secondo le proprie competenze – aggiunge -. In questo modo nasce la rete, un sistema per dare un aiuto concreto, massimizzare le possibilità di riuscita e ottimizzare anche le risorse pubbliche per un progetto comune»

articolo di FLAVIA SCICCHITANO pubblicato il 16 dicembre su
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_dicembre_16/gli-angeli-stazione-termini-aiutare-chi-vive-margini-8c73eade-852f-11e4-bef0-810da32228c1.shtml

credits foto roma.corriere

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Una App per facilitare i servizi collegando i cittadini con la PA e il volontariato.
Domani, giovedì 13 novembre, alle ore 17, 00, presso la sala Conferenze “Commendatore” dell’Ospedale S. Spirito, in via Borgo S. Spirito 3, si terrà l’incontro dei partner del Progetto europeo Cross. Un progetto che prevede la creazione di una piattaforma digitale in grado di collegare fra loro le pubbliche amministrazioni, le organizzazioni di volontariato e gli utenti. Per la realizzazione di questo progetto, che punta alla costruzione di un ecosistema in cui ognuno abbia la possibilità di migliorare la qualità della vita della città attraverso il proprio contributo, il Municipio Roma I, insieme alla comunità di S. Egidio sta lavorando da circa due anni. Mentre sul piano della realizzazione Poste Italiane ha messo a punto la piattaforma Cross sulla quale si accederà attraverso le App’s dedicate agli utenti. La fase di sperimentazione è iniziata in quattro aree metropolitane dell’Ue: Roma, Torino, Manchester e Siviglia, partner del Progetto e sarà pienamente operativa entro giugno 2015. La piattaforma abilita alcuni servizi fondamentali di connessione tra Pubblica Amministrazione e cittadini – come ad esempio la gestione dell’identità, i pagamenti elettronici. Sarà attiva in quattro principali aree: servizi di assistenza agli anziani, inclusione sociale per gli immigrati, contrasto all’abbandono scolastico e assistenza alle persone disabili. Lo scopo del progetto Cross è quello di dare valore alla grande realtà del volontariato. Con l’idea, rivoluzionaria, che chiunque può contribuire al benessere della comunità aiutando i più deboli e vedere il proprio contributo ripagato sotto forma di servizi pubblici forniti dalla pubblica amministrazione. Ogni attore coinvolto, quindi,  presterà le proprie capacità e la propria esperienza: le organizzazioni di volontariato, ad esempio, presteranno la propria esperienza fornendo al progetto dati specifici, dando possibilità agli utenti di collaborare con le loro iniziative. Le pubbliche amministrazioni ripagheranno il lavoro di volontariato degli utenti e delle organizzazioni con servizi pubblici, incentivando così una cultura basata sullo scambio non monetario.
Cross è cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma europeo CIP (programma quadro per la competitività e l’innovazione), nato con lo scopo e l’ambizione di creare un ecosistema innovativo e una nuova mentalità per affrontare le sfide e le difficoltà provenienti dalla crisi economica. L’idea ha origine da una risoluzione del 2008 del Parlamento europeo, che identificava il
volontariato come “possibilmente la tipologia più sostenibile di risorsa rinnovabile”.