17 aprile – Martedì 16 aprile nelle sale della Parrocchia di San Saba si è svolta la piccola cerimonia conclusiva della prima edizione del Premio ““Nonno Bruno, Giusto di San Saba”, dedicato a Bruno Fantera.
Il Premio, promosso dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con il Municipio, è un altro segno di riconoscimento alla memoria di Bruno Fantera, a quasi due anni dalla sua scomparsa avvenuta il 23 giugno 2017 all’età di 96 anni, dopo la targa apposta dal Municipio I il 27 gennaio 2018 presso la scuola Franchetti, in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria.
Hanno partecipato al concorso gli alunni delle Scuole primarie Badini e Regina Elena, che si sono impegnati con l’aiuto delle loro maestre a riflettere sui grandi temi della giustizia e della discriminazione.
Dopo aver ascoltato la testimonianza di Mino Moscati, all’epoca bambino, che il 17 ottobre 1943 insieme alla sua famiglia fu accolto nella casa di Bruno Fantera, le ragazze e i ragazzi autori dei lavori prescelti sono stati premiati e poi tutti i partecipanti hanno pranzato insieme nel ristorante “Altrove”, nato da un progetto promosso da CIES Onlus, che è divenuto presto luogo simbolo di accoglienza e integrazione culturale e sociale, nel quale operano insieme ragazzi italiani e immigrati.
“Bruno Fantera è stato un uomo importante per questa città e fondamentale per la famiglia Moscati” ha detto a margine dell’iniziativa Paolo Masini, il Vice Presidente della Fondazione Museo della Shoah. “Un uomo che con naturalezza ha fatto la cosa che più gli sembrava giusto fare in quel momento, salvando quattro persone dalla deportazione certa e probabilmente dalla morte. Abbiamo voluto istituire il Premio come giusto omaggio alla sua memoria”.
“Un riconoscimento molto sentito nei confronti di un uomo speciale da parte della comunità nella quale lui ha vissuto per tutta la vita e alla quale era molto legato” ha aggiunto Sabrina Alfonsi, la Presidente del Municipio “Già da domani rilanceremo l’edizione del prossimo, vogliamo far conoscere questa storia bellissima a tutte le scuole di Roma, perché è una storia che va raccontata. Ci tengo a ringraziare a Fondazione Museo della Shoah per aver voluto istituire il Premio e Fabrizio Fantera, che continua instancabilmente a raccontare la storia di suo padre, perché la memoria di ciò che è stato e il coraggio di chi ha lottato per la libertà sia sempre nei gesti e nei cuori di tutti noi”.