E’ iniziata oggi la raccolta delle olive alla Tenuta Agricola di Castel di Guido, alla quale hanno presenziato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’Assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi.
La Tenuta, detta anche Macchiagrande di Ponte Galeria, è gestita direttamente dal Comune e si estende su una superficie di 2.000 ettari che viene utilizzata prevalentemente per la coltivazione di cereali biologici e per l’allevamento di bovini che assicura una produzione di latte circa 20 mila litri al mese che viene lavorato e distribuito dalla Centrale del Latte. L’area a pascolo ospita la più grande mandria di vacche maremmane del Lazio. Parte della Tenuta viene utilizzata anche per interventi di riforestazione e di attività di educazione ambientale
La superficie dell’uliveto è di circa 30 ettari, con circa 1500 piante di tre cultivar Frantoio, Pendolino e Leccino coltivate in regime biologico, con una produzione stimata di 200 quintali di olive, pari a oltre 2000 litri di olio.
Quest’anno l’olio della tenuta Agricola sarà analizzato per verificare se i parametri possano rientrare nel disciplinare IGP Roma.
Oltre alla vendita, una parte dell’olio sarà utilizzata per progetti di solidarietà in favore di soggetti fragili e una parte con finalità promozionali in occasione di fiere e come omaggio in occasione di incontri istituzionali.
“L’avvio della raccolta delle olive nella Tenuta comunale di Castel di Guido, la più grande azienda agricola pubblica d’Europa, ha un grande significato perché Roma costituisce un unicum per avere una produzione propria di olio che può, da un lato, concorrere a certificazioni di alta qualità ed essere valorizzato in eventi fieristici ed essere promosso sul mercato nazionale ed internazionale e, dall’altro, sarà in parte utilizzato per progetti di aiuto alimentare a soggetti fragili. A Roma sono presenti diversi uliveti curati da associazioni che hanno dato vita a progetti come ‘Olio bene comune’ con cui, ad esempio, a Tor Vergata, comitati di quartiere coinvolgono decine di cittadine e cittadini nella raccolta delle olive del Parco dei Romanisti. L’olio ricavato viene poi distribuito alle famiglie in difficoltà del quartiere. Come Assessorato sosteniamo questo progetto e nelle prossime settimane arriveremo alla firma di un protocollo che possa rafforzarlo e ampliarlo. L’agricoltura a Roma è anche questo: partecipazione, crescita della comunità, solidarietà, tutela dell’ambiente. Valori che hanno ispirato, ad esempio, la recente approvazione del nuovo Regolamento degli orti urbani comunitari e il lavoro intrapreso per l’individuazione di terre pubbliche per nuova imprenditoria agricola che ha già raggiunto un primo obbiettivo con l’assegnazione del lotto della Marcigliana”, dichiara l’Assessora Alfonsi.
Roma, 31 ottobre 2024
22 dicembre – Le terre pubbliche devono generare benefici pubblici! #Agricoltura e politica del cibo sono assi fondamentali dello #svilupposostenibile per la nostra città, una Capitale agricola che già produce ogni anno olio IGP, farina da grano antico, miele, vino, carne oltre a latte e formaggi, nelle Aziende Agricole comunali di Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere.
Il 2022 per la Tenuta di Castel di Guido – 2mila ettari sull’Aurelia, a una trentina di chilometri dal Centro di Roma – di proprietà della Regione Lazio, ma gestita dal Comune, dovrebbe essere l’anno del rilancio dopo un declino durato troppi anni.
Oltre ad ospitare un’importante biodiversità a livello di flora e fauna la Tenuta di Castel di Guido produce carne, latte e grano ‘’a chilometro zero’’ e con basso impatto sull’ambiente. All’intorno un suggestivo paesaggio bucolico dove è possibile anche incontrare ‘’butteri’’ che lavorano nella azienda agricola impegnati a spostare le vacche frisone (per il latte) e maremmane (per la carne).
Castel di Guido interpretA veramente la vocazione agricola di Roma. ‘’Negli anni scorsi si è sempre messo in discussione il suo destino, ma per noi è senz’altro lo sviluppo di una realtà che produce oltre a carne e latte anche un grano particolare con il quale si può realizzare pasta per diabetici’’. Allo studio due importanti progetti d’impatto sociale: il primo con ragazzi autistici ed un altro con diverse fragilità.
Castel di Guido si avvia infatti ad assumere un ruolo strategico nello sviluppo dell’agricoltura romana. “Ho trovato un grandissimo consenso verso il mondo agricolo di Roma, intorno al quale si muovono molte realtà come associazioni, cooperative ed imprese che si sono dimostrate soddisfatte di vedere una volontà politica forte su questo settore, che può dare una vivibilità diversa a Roma. Oltre all’aumento dei posti di lavoro puntiamo a uno sviluppo sostenibile attraverso una food policy che combatta le disuguaglianze a partire da ciò che si mangia, garantendo più cibo vicino a dove lo si consuma, e smaltendo i rifiuti dove si producono’’.
Nel 2022 al rilancio di Castel di Guido, dovrebbe seguire anche quello dell’altra realtà presente nel panorama agricolo cittadino, ovvero la Tenuta del Cavaliere, 300 ettari a una ventina di chilometri sulla Tiburtina. In particolare il coordinatore delle aziende agricole gestite dal Comune di Roma, Marco Colombo, ha prospettato la possibilità che il Comune riacquisti la proprietà di queste aziende grazie ad un contratto di affitto stipulato con la Regione Lazio, che permetterebbe di impostare un piano di azione pluriennale volto allo sviluppo di tutti i settori produttivi delle tenute.
Infine, l’agricoltura , oltre ai vantaggi sul piano produttivo e occupazionale, può essere un importante asset per il turismo. ‘’Sia a Castel di Guido, sia alla Caffarella si possono visitare interessanti reperti archeologici. In passato nei Grand Tour, c’era sempre sullo sfondo dei monumenti cittadini, a pochi passi dagli alberghi, la gita fuori porta ai Castelli e nella campagna romana. Oggi possiamo pensare invece a un turista che dorma in un agriturismo e poi si rechi nel centro città per visitare monumenti e musei. Ponendo le premesse di un ritorno a un turismo che non sia più quello mordi e fuggi.’’