13 Gennaio, 2025
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25 agosto: Finalmente #Lucha y Siesta torna alla città! Una casa aperta a tutte, un bene comune, un rifugio che ha salvato tante donne e anti bambini, un centro antiviolenza che non chiuderà, ma continuerà a svolgere il suo fondamentale lavoro. Grazie all’intervento della Regione Lazio che si è aggiudicata l’asta, Lucha continuerà ad essere un riferimento, uno spazio femminista aperto e vivo nella città. Con le sue attiviste, le storie, i volti, le persone, i colori. Un patrimonio che Roma non poteva perdere. D’ora in poi, c’è più Lucha in città! #benicomuni #regionelazio #luchaysiesta

18 agosto – Mi sono impegnata insieme a tante e tanti altri per promuovere questa rete di 78 associazioni per richiedere immediatamente corridoi umanitari per donne, ragazze e ragazzi, bambine e bambini che volessero lasciare l’Afghanistan.

Afghanistan: Associazioni donne, subito i corridoi umanitari 78 associazioni scrivono lettera al Governo e Parlamento Ue (ANSA) – ROMA, 18 AGO – “La fuga verso l’Occidente da Kabul e l’avvento dei talebani, che hanno preso il comando dell’Afghanistan, preoccupano fortemente chi ha a cuore i diritti umani e la salvaguardia della vita di tutti i civili, specie di quelli piu’ a rischio, come donne e bambini, il cui destino e’ nuovamente consegnato a un indicibile orrore. Sono nostre madri, amiche, sorelle. Non lo possiamo e non lo vogliamo piu’ accettare. L’Europa deve agire, l’Italia deve reagire, noi donne e cittadine dobbiamo fare rete contro ogni violenza”. E’ quanto scrivono in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, ai ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese e, per conoscenza, alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, 78 associazioni tra le quali Donne per la salvezza, Le Contemporanee, Soroptimist International d’Italia, Fuori quota, Rete per la parita’, Presidenza Asvis – Pierluigi Stefanini e Marcella Mallen, Casa internazionale delle donne di Roma, Casa internazionale delle donne di Milano, Manifestolibri, Human Foundation, InGenere, Un ponte per, Senonoraquando Libere, Ucid, le associazioni aderenti a Inclusione donna, Politiche di genere Cgil, BasE Italia, Green Italia, Be Free, Associazione PoP. “Quello che urge adesso – sottolineano nella missiva – e’ consentire al maggior numero di donne, ragazze e ragazzi, bambine e bambini di mettersi in salvo in queste ore in cui le maglie del controllo talebano sono ancora slabbrate. E sostenere chi decide di rimanere a lottare nel proprio Paese, garantendo il monitoraggio internazionale sui diritti umani e delle donne in particolare. Le organizzazioni firmatarie, e i singoli che possono farlo, si mettono a disposizione dello Stato e dell’Unione europea per contribuire ad ospitare chi e’ costretto a fuggire trovando per essi alloggi e ristori integrativi rispetto a quelli gia’ inseriti nel sistema di accoglienza, nonche’ percorsi formativi e lavorativi che consentano loro una liberta’ e una sicurezza di lunga durata. Le organizzazioni intendono contribuire anche a creare le condizioni per aiutare e salvare le donne in Afghanistan. Ogni vita salvata dalla violenza e’ una vittoria per qualsiasi democrazia degna di questo nome. Bisogna fare tutto e occorre farlo adesso”, conclude la lettera.
(ANSA). DE 18-AGO-21 12:35 NNNN
Dall’incontro della delegazione della Rete delle donne con il sottosegretario alla Farnesina Benedetto della Vedova è emerso un quadro molto più drammatico delle peggiori aspettative. Ci sono margini di intervento ridottissimi. L’unico aeroporto, Kabul, in mano ai talebani che controllano i check point e depennano le persone dalle liste concordate con i consolati.
Gli aerei partono vuoti perché le cittadine/i non riescono a raggiungerli. Bande talebane rapiscono ragazzine dalle case come bottino di guerra.

La disponibilità italiana sembra alta ma far uscire le persone è delicatissimo. Possibili ponti aerei solo dai confini di Iran e Turchia, ma raggiungerli per la popolazione civile equivale al suicidio.
Tutti attendono il G20 del 26/8 con il vertice sui diritti delle donne afghane organizzato dalla ministra Bonetti.
Il Ministero ci ha promesso un aggiornamento ai primi di settembre.
Intanto facciamo quello che possiamo: teniamo l’attenzione politica delle donne focalizzata su quello che devono fare. Senza abbassare lo sguardo. E non è una cosa facile.

Sabrina Alfonsi: “Decine le iniziative per celebrare la Liberazione nel primo municipio”.

25 aprile – La festa di Liberazione è sempre giovane e le tante iniziative sul nostro territorio stanno a dimostrarlo, anche se le norme anti Covid hanno limitato un grande appuntamento come quello della storica manifestazione cittadina. Insieme agli assessori della giunta municipale, abbiamo cercato di garantire la nostra presenza e testimonianza al maggior numero possibile di esse.

Per iniziare, la mattina del 24 abbiamo portato un fiore alla targa dedicata ai partigiani in Via Andrea Doria e a seguire in Via Urbana abbiamo reso omaggio, insieme all’Acli, alla memoria di  Don Pappagallo.

La Giornata della Liberazione è iniziata presto, con un saluto alla partenza della gara internazionale di ciclismo GP della Liberazione a Caracalla, mentre alle 10.00 eravamo a piazza Walter Rossi con l’associazione dei compagni di Walter e l’Anpi, per festeggiare la liberazione e chiedere un restauro sollecito della statua dedicata a Walter.

Poi tutta la squadra degli assessori si è ricongiunta per essere presente in delegazione al presidio dell’ANPI a Porta San Paolo alle ore 10,30.

Alle 11.00 un saluto on line e una breve partecipazione all’iniziativa promossa dalla Rete inquilini Ater San Saba, e poi alle 12.00 con Emiliano Monteverde e Anna Vincenzoni siamo stati in via Bixio pedonalizzata per festeggiare il 25 aprile con le iniziative dell’Associazione Genitori Di Donato.

Alle 15.00 un passaggio al presidio di Articolo 1 in Piazza Cairoli, e poi alle 16.00 al flash mob, convocato dal Municipio insieme ad ANPI e circolo Gianni Bosio, davanti agli storici locali di Via dei Giubbonari chiusi da tempo, per chiedere che vengano trasferiti al Municipio per trasformarli nel Centro studi resistenza e memoria storica “Guido Rattoppatore”. Qui abbiamo scoperto che nel corso delle ore precedenti il Campidoglio aveva voluto anticipare la nostra iniziativa facendo apporre una targa accanto alla porta, che indica quei locali come la sede di un infopoint sulla resistenza affidato ad un fantomatico Comitato di cui però nessuno degli Organismi titolati sembra far parte. Cercheremo di capire meglio nei prossimi giorni, ma quello che è sconcerta è l’atteggiamento del Campidoglio, che non si è degnato, in una occasione così importante, di inviare nessun rappresentante per annunciare l’iniziativa.

Alle 17.00 abbiamo deposto una corona di fiori presso il monumento ai partigiani in Santa Maria in Trastevere e poi, alle 17.30, nel Giardino di Vicolo del Cedro a Trastevere, nell’ambito del progetto Io e l’Altro ideato da Simona Sarti abbiamo inaugurato una panchina d’artista dedicata a Clemente Scifoni, partigiano gappista, che ci ha lasciato di recente. Ad accompagnare la piccola cerimonia, in presenza dei familiari di Clemente, le musiche di Marco Quaranta e le letture della Compagnia teatrale Voci nel Deserto.

Alle 19.00 abbiamo concluso questa lunga e meravigliosa giornata in Piazza Risorgimento, dove nel giardino di fronte al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, abbiamo scoperto una targa marmorea in ricordo delle donne che combatterono per la Resistenza, mogli, madri, sorelle dei carabinieri deportati dai nazisti nel 1945”.

 

VIDEO INTERVENTO FLASH MOB VIA DEI GIUBBONARI

VIDEO OMAGGIO ALLA MEMORIA DI CLEMENTE SCIFONI, GIARDINO DEL CEDRO

 

Di seguito alcune immagini delle varie iniziative:

 

  

In queste ore i gruppi PD di Camera e Senato incontreranno il Segretario Enrico Letta: è il momento che le donne assumano i ruoli, oggi in Parlamento ma anche nelle diverse articolazioni territoriali. Il cambiamento deve essere qui e ora, a cominciare dal nostro partito.
(DIRE) Roma, 23 mar. – “Il segretario Enrico Letta nei suoi primi giorni alla guida del Pd ha fatto scelte importanti. Una segreteria paritaria, e ieri la dichiarazione sui capogruppo di Camera e Senato. È vero, la guida del Pd finora e’ stata prevalentemente o tutta al maschile. Non ci sfugge ovviamente l’autonomia dei rispettivi gruppi PD al Senato e alla Camera nel determinare chi debba essere il nuovo o la nuova capogruppo, tuttavia riteniamo che non si possa perdere questa occasione: che siano due donne, dopo anni di guida maschile, a rappresentare la componente del Partito Democratico nei due luoghi per eccellenza che rappresentano la democrazia, con i suoi valori di uguaglianza e parita’ per tutte e tutti. Sosteniamo le senatrici e le deputate PD, perche’ questo e’ il momento che le donne democratiche assumano i ruoli, oggi in Parlamento ma anche nelle diverse articolazioni territoriali. Dimostrino che il cambiamento e’ qui e ora, a cominciare dal nostro partito, che mette nel suo programma proprio la parita’ tra i punti cardine”. Cosi’ Marta Leonori, Consigliera Regione Lazio, e Sabrina Alfonsi, Presidente del Municipio Roma I Centro, in una nota. (Comunicati/Dire).

SIT IN IN CAMPIDOGLIO A SOSTEGNO DELLA CASA INTERNAZIONALE.

11 marzo. – “Buona lettura e, cara sindaca, impara”. È il messaggio che la presidente della Casa Internazionale delle donne, Maura Cossutta, al termine del presidio di stamattina in Campidoglio ha voluto recapitare alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, con la consegna del libro ‘La citta’ della Dea Perenna’ di Maria Paola Fiorensoli, in cui “c’e’ la storia di questa citta’ e c’e’ la storia della Casa”. Un gesto simbolico, all’ombra della lupa capitolina, che arriva a qualche giorno dall’ennesima mossa dell’amministrazione Raggi sullo scacchiere dei luoghi delle donne della Capitale, la memoria di Giunta condivisa dalle assessore Vivarelli, Mammi’ e Fruci che annuncia la messa al bando del complesso del Buon Pastore.

 

“Una provocazione”, la definisce Cossutta, e annuncia che, se ci sara’ lo sfratto del consorzio di via della Lungara 19, “occuperemo. È previsto che ci sara’ un bando e nel frattempo noi non sappiamo che fine faremo- sottolinea- Oggi noi siamo qui per ribadire che serve il riconoscimento politico di questo luogo e soprattutto perche’ la Casa, come invece dovrebbe prevedere questo bando, non e’ un centro servizi. Quindi una provocazione perche’ noi si’ svolgiamo servizi, ma siamo anche un luogo autogestito, di promozione di liberta’, di autodeterminazione, siamo spazi femministi ed e’ questo che credo la sindaca non voglia accettare”. Il tentativo della Giunta Raggi, secondo le attiviste, consiste in una “rimozione del femminismo”, il cui contributo negli spazi delle donne “e’ stato riconosciuto con un atto politico anche dal Parlamento. La sindaca non ci risponde, ma noi non siamo piu’ ‘inquiline morose’ perche’ il Parlamento ha azzerato il debito concedendo alla Casa 900mila. Noi chiediamo la convenzione che e’ stata revocata, fino a scadenza naturale, quindi dicembre 2021, con il comodato d’uso gratuito. Le nostre richieste erano e sono chiare”.