Tags Posts tagged with "FIUME TEVERE"

FIUME TEVERE

27 gennaio – Grande soddisfazione per l’ottimo lavoro fatto con l’approvazione del bilancio di previsione, un lavoro di squadra tra Giunta e Consiglio. Roma può finalmente ripartire su una base solida e ragionata, con fondi adeguati alle sfide che ci aspettano.

Tanti investimenti in bilancio per una città verde, pulita, ludica e sana. Per il solo 2022, il bilancio di previsione dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti ammonta a 943 milioni di euro, di cui 901 milioni in spesa corrente e 42 milioni in spesa per investimenti.

Per la spesa corrente, confermiamo gli stanziamenti iniziali rispetto al 2021 per lo smaltimento rifiuti (821 milioni, quasi interamente destinati al contratto di servizio Ama), i servizi cimiteriali (29 milioni per contratto Ama), e il Bioparco (3 milioni per contributi di gestione).

Aumentiamo invece i fondi per le aziende agricole (+900 mila euro), per i diritti degli animali (+2 milioni, di cui 1,8 per la gestione dei canili e dei gattili) e per la cura del verde pubblico (+ 14,5 milioni) rispetto al 2021. Abbiamo investito molto sul verde, anche in considerazione della necessità di accelerare le azioni di contrasto alla toumeyella, a protezione dei pini di Roma. Nel 2022 spenderemo 8 milioni per la cura degli alberi e 14 milioni per il verde orizzontale, ai quali si sommano i 9 milioni che i municipi avranno a disposizione in attuazione del decentramento delle aree inferiori ai 20mila metri quadrati (con un aumento di 5 milioni in più rispetto a quelli già a loro disposizione). In totale, per il verde verticale e orizzontale portiamo la spesa dai 3,5 milioni del 2020 ai 31 milioni per il 2022, includendo i fondi a disposizione dei municipi.

Investiamo 330mila euro per la progettazione degli interventi di manutenzione straordinaria per le Aziende di Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere, e 150mila per quella destinata alla riqualificazione del canile della Muratella e per la realizzazione dell’ospedale veterinario di Roma.

Riconfermiamo i fondi relativi a una serie di interventi che l’amministrazione precedente non era stata in grado di avviare perché senza progetti o senza le adeguate coperture, con l’obiettivo di farli partire nei prossimi mesi, come la riqualificazione dei parchi di via della Serenissima, di Tor Tre Teste, di Centocelle, e delle ville come ad esempio Villa Ada, con un intervento organico sul verde e sulla riqualificazione degli immobili, con uno stanziamento pari a 9 milioni di euro.

Grazie a nuovi stanziamenti per 1 milione di euro, avvieremo la progettazione per la riqualificazione delle ville storiche, per nuove aree ludiche e sportive, per la ricognizione del patrimonio arboreo. 2 milioni sono destinati alla riforestazione urbana a Casale Brunori, Torre Spaccata e Pietralata e 1,2 milioni per la bonifica delle micro-discariche. Tanti interventi diffusi nella città, Villa Lazzaroni, Parco San Sebastiano, Villa Celimontana, Villa Gordiani, Via Gandin, a ribadire il concetto che la qualità e la cura dell’ambiente sono una priorità di questa amministrazione e che lavoriamo all’obiettivo di far tornare Roma, dopo anni di incuria, una città vivibile e pulita.

11 dicembre – La #transizioneecologica è un processo in fieri di cui ognuno di noi fa parte e a cui dobbiamo contribuire tutte e tutti, come istituzioni e come cittadinanza. Con la visione del mondo che vogliamo e del pianeta che consegneremo ai nostri figli e a chi verrà dopo di noi, con le politiche ambientali del presente e del futuro ma anche con i nostri comportamenti quotidiani.

Siamo in ritardo ma dobbiamo essere ambiziosi e metterci in gioco, cogliere la sfida e trasformare Roma in una città #green, a ridotto impatto ambientale, nella Capitale dell’agroecologia.
Oggi al convegno Hic et Nunc organizzato dai Radicali abbiamo affrontato i nodi della transizione ecologica, del passaggio complesso e necessario da una città ad economia lineare a una città ad economia circolare, in cui le risorse e le energie si trasformano ma non si disperdono, trovando nuova vita alle cose e recuperando materie prime da rimettere in circolo.
Chiusura del ciclo dei rifiuti, sviluppo agricolo sostenibile, lotta all’inquinamento, cura dell’ambiente nel suo complesso per il benessere di esseri umani e animali, riforestazione, abbattimento delle emissioni.
In questo processo il settore agro-biologico può essere motore di sviluppo sostenibile, per rendere #roma più autonoma nella produzione di prodotti di qualità a km 0 e ridotto impatto ambientale. Dobbiamo valorizzare la vocazione agricola della nostra città per declinare l’agricoltura in primo luogo in modo sociale, per donare prospettive e lavoro alle persone più fragili.
Roma ha un enorme patrimonio verde e blu, con il litorale del mare di Ostia e i fiumi Tevere e Aniene, che attraversano la città e costituiscono un patrimonio ambientale ricco, la cui fruizione oggi è ancora in potenza e non in atto.
Oggi con Miguel Gotor assessore alla cultura e gli amici del Tevere Day ho visitato in battello il nuovo attracco sul Tevere nei pressi del Parco Archeologico di Ostia Antica. Il nostro fiume è una via di comunicazione antica, che deve tornare a essere navigabile e valorizzato come parco lineare che attraversa tutta la città e che la caratterizza profondamente.
Un patrimonio blu, al pari di quello verde fatto di migliaia e migliaia di alberi, circa 400.000, che vivono nella nostra città, nelle riserve e nelle aree protette. Un patrimonio da moltiplicare: uno degli obiettivi che l’agenda 2030 ci indica per raggiungere la sostenibilità del nostro impatto sul Pianeta è la riforestazione, che si declina in tanti modi, ripiantumando gli alberi che arrivano a fine vita ma anche piantando migliaia di nuove piante, per far tornare le città ad essere sempre più verdi e abbattere la presenza di CO2.
Gli alberi sono radici e memoria, sono il nostro ossigeno. Man mano stiamo disseminando nuovo verde su Roma, grazie anche al grande dialogo e contributo delle associazioni dei territori.
Oggi ho avuto il piacere di partecipare alla piantumazione di un albero speciale, dedicato a Mariella Gramaglia, femminista è amministratrice che ha lavorato tutta la vita per promuovere lr pari opportunità e ha introdotto 25 anni fa la #bancadeltempo a Roma. Un progetto che continua a vivere e a crescere scambiando saperi, attività, servizi in modo solidale e sostenibile.

11 giugno – Roma tra Tevere e Aniene, Roma e la sfida delle nuove professionalità per i giovani e le giovani delle nostre università. Oggi alla Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma con il Rotary Club Roma Est parliamo del futuro della nostra città, di ecosostenibilità, di vie d’acqua e rigenerazione!

 

L’INTERVENTO DI SABRINA ALFONSI

Uno degli obiettivi che la prossima amministrazione deve imperativamente porsi è la valorizzazione delle vie d’acqua, del Tevere, dell’Aniene, dei laghi e dei bacini, attraverso un’ottimizzazione della Governance.
Sono tante le sfide che la nostra città si trova davanti, una di queste è coniugare lo sviluppo della Roma futura con le nuove professionalità, con la tecnologia ma soprattutto con la sostenibilità ambientale.
É un’esigenza che riscontriamo ogni giorno e che sta iniziando a trovare risposte – è recente la nascita della facoltà di Ingegneria del Mare dell’Università Roma Tre, con sede a Ostia. Coniugare l’ingegneria industriale e meccanica, con un orientamento verso le applicazioni in ambiente marino mira ad utilizzare le tecnologie industriali per l’utilizzo delle risorse marine, per la tutela dell’ambiente costiero e per lo sviluppo delle relative infrastrutture in ottica di sostenibilità ambientale e di sviluppo ecocompatibile, in linea con gli indirizzi strategici Blue Growth dell’Unione Europea.
L’acqua, bene primario e fondamentale per ogni essere vivente, è l’oro blu, in ogni sua forma. La preservazione dell’ambiente è la mission collettiva del futuro, per tutti gli stati.
Tanti temi amministrativi, educativi e politici si intersecano su questo tema: dal pensare a come cambia il nostro modo di vivere la città, di spostarci all’interno di essa, ai nuovi corsi di studio e alle nuove professioni, che mutano al mutare della città – in questo l’anno di smartworking ha sicuramente rappresentato una cesura, evidenzi9ando un nuovo modo di lavorare e di vivere di conseguenza gli spazi.
Roma è attraversata da tante axcque, non solo dal Tevere ma anche dall’Aniene ed è costellata da laghi, bacini, laghetti, oltre ad essere bagnata dal Mare nel suo Municipio X, Ostia.
Il quadro della gestione amministrativa delle acque a Roma è piuttosto contorto.
• ad oggi abbiamo un Ufficio Speciale Tevere, incardinato all’interno della Direzione Generale del Comune
• Ad oggi ci sono 18 diverse soggetti che non riescono a coordinarsi tra di loro per decidere cosa e come fare per gli interventi.
Sarebbe opportuno considerare l’istituzione di un ente pubblico, come “braccio operativo” dell’Amministrazione Comunale, per la gestione del Tevere.

Altro tema strettamente legato a quello delle acque (in cui inserisco oltre a Tevere e Aniene anche bacini acquiferi, piccoli laghi, penso allo Snia, a Martignano ad esempio, e il mare) è la visione politica della città futura da qui a trent’anni che si ha della nostra città, e su questo non possiamo esimerci dal confronto con le altre Capitali Europee (Londra, Parigi).

Il punto non è il potenziamento dell’Ufficio Speciale Tevere. Serve invece una delega politica ad hoc, che potrebbe essere di competenza dell’Assessore capitolino all’Ambiente o anche del vicesindaco, proprio per l’importanza che riveste.
Quello che è mancato in questi anni è proprio un indirizzo politico chiaro, che non può essere attribuito da un ufficio tecnico che un giorno crea una spiaggia e il giorno dopo un prato. Non serve ufficio speciale nè un braccio operativo, ma uno staff serio e preparato collegato alla delega.
Delega specifica che dovrebbe essere data anche ai municipi per i segmenti di loro competenza, in quanto interlocutori “privilegiati” nelle scelte che riguardano i loro territori.

Si innesta su questo tema ovviamente la questione del decentramento ancora inattuato a Roma. Da una parte abbiamo la necessità di ascoltare e coinvolgere i territori nelle scelte, dall’altro il tema è avere “una testa” che guida i tanti decisori. Al momento, sono otto anni che partecipiamo a tavoli convocati una volta dall’Autorità del Bacino, una volta dalla Regione Lazio, con grande caos e nessuno che guidi realmente i passi, in alcuna direzione.

La semplificazione è l’obiettivo, semplificazione che si traduce in due soggetti politici interlocutori (assessorato regionale e comunale) che dettano la linea ai vari uffici. Semplificazione è anche rivisitazione delle competenze (chi fa cosa). Paradosso: la pulizia delle banchine è della regione, quella delle piste ciclabili è del comune, la potatura degli alberi su strada compete al comune ma i rami che sporgono sono competenza della regione… e se l’uno interviene per errore nella competenza dell’altro, si rischia il danno erariale.
Qualche giorno fa ci è arrivata una segnalazione riguardante una infiltrazione in un muraglione, che è di competenza della Sovrintendenza, ma le banchine sono della regione, e così via… non vi è alcuna sintesi tra tutte queste anime che dovrebbero prendersi cura e valorizzare il Tevere.

Il “sentiero Pasolini” da questo punto di vista è un ottimo esperimento di  inclusione e partecipazione della cittadinanza, una sorta di “Tevere condiviso” (da noi Riva de’ Cocci a Testaccio). Penso anche al Parco del Tevere alla Magliana, inaugurato dall’allora sindaco Marino con Maurizio Veloccia (allora presidente di quel territorio) poi abbandonato e solo recentemente valorizzato grazie all’intervento della regione Lazio (protocollo con associazione che cura area verde del Tevere lì a Magliana). La cura dei beni comuni deve essere appunto condivisa CON le istituzioni non in modo autonomo, come hanno fatto i cittadini nel caso del sentiero Pasolini. Penso che il vero tema sia la co-gestione dei beni comuni, qualunque essi siano: noi lo stiamo facendo nel municipio con il verde, con le scuole, stipulando PATTI DI COLLABORAZIONE che stabiliscono modi e tempi della valorizzazione delle aree verdi o degli usi degli spazi scolastici. Penso che si debba andare in questa direzione e stipulare patti di collaborazione con le associazioni e i comitati anche per il Parco del Tevere, coinvolgendo la cittadinanza, educando i piccoli alla cura dei luoghi e sensibilizzandoli sull’importanza del fiume nella storia e come ecosistema ambientale.
I bambini delle elementari spesso fanno le gite sul Tevere in battello, da Marconi a ostia antica. Ma sono nicchie. Rendere il Tevere davvero navigabile per i cittadini con il biglietto (tipo quello dell’Atac) sarebbe un bellissimo modo di ridare valore a quella che era la via di comunicazione per eccellenza al tempo dei romani, la via del commercio, la via dei trasporti.

Il confronto con le altre capitali europee: mi viene in mente Parigi, con la Senna e i canali (come il canale Saint  Martin, o il canal de l’Arsenal) navigabili, con le banchine che diventano spiagge in estate e tutto l’anno sono meta di concerti, musica itinerante… Lo stesso a Londra, l’amministrazione ha fatto nei decenni passati grandi investimenti per rigenerare i Docks, le banchine un tempo malfamate del Tamigi. Ora sono ex fabbriche diventate luoghi di culto, ad esempio la TATE MODERN una delle più belle gallerie d’arte del mondo ha sede in prossimità del fiume in una ex fabbrica…. Dobbiamo rigenerare i luoghi per rigenerare i contesti.