17 Gennaio, 2025
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Legalità

28 luglio – Nella notte tra il 27 e il 28 luglio del 1993, a #Roma, due bombe mafiose squarciarono la notte, a San Giorgio al Velabro e a San Giovanni in Laterano. Contemporaneamente, in via Palestro a #Milano esplodeva un terzo ordigno, uccidendo cinque persone e ferendone molte altre. Ma l’obiettivo era un altro. Era intimidire l’Italia intera, minacciare lo Stato, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. Ora come allora, è salda la nostra battaglia per la legalità. Non dimentichiamo e combattiamo contro ogni mafia, sempre.

9 maggio – La città ci parla, attraverso i luoghi. Nella Giornata che ricorda tutte le vittime del terrorismo, abbiamo reso omaggio alla figura di Aldo Moro nel luogo in cui fu rinvenuto il suo corpo nel bagagliaio di un auto e che ospita la targa in sua memoria in Via Caetani. Per anni preda della sosta selvaggia, con le auto ferme davanti ad un  marciapiede talmente stretto da impedire a chiunque di fermarsi, è stato riqualificato dal Municipio I e reso più dignitoso. Grazie a Pierluigi Castagnetti, Enzo Carra, Lucio D’Ubaldo, Graziano Del Rio, Miguel Gotor, Flavia Piccoli Nardelli, Marta Leonori per aver partecipato, e al Presidente Davide Sassoli per aver inviato il suo messaggio di saluto.

 

Il 9 maggio è anche il giorno in cui  – 43 anni fa a Cinisi, alle porte di Palermo – fu ucciso Giuseppe “Peppino” Impastato, giornalista e militante politico siciliano che pagò con la vita le sue denunce pubbliche contro il malaffare di Cosa nostra. Ci vollero più di 20 anni, dopo diversi tentativi di depistaggio delle indagini, per riconoscere Peppino come vittima della mafia.

A lui e ai tanti come lui che hanno perso la vita nella lotta contro la criminalità abbiamo voluto dedicare una panchina decorata da Simona Sarti, nel giardino di fronte al Tribunale civile di Roma per ricordare a ciascuno che la lotta per l’affermazione dei principi della legalità e della giustizia è una cosa che ci riguarda tutti ogni giorno.

 

 

 

2 luglio – Stamattina abbiamo liberato Viale Trastevere dalle bancarelle e dai furgoni degli ambulanti, e li abbiamo spostati a Via Merry del Val. È stato complicato, il risultato di un lungo lavoro di concertazione con gli operatori senza alcun aiuto dal Campidoglio, che pure ha la competenza sulle cosiddette rotazioni. Ma alla fine ci siamo riusciti, e il risultato vale sicuramente la pena. Grazie a tutti quelli che ci hanno lavorato, e ora continuiamo con Via Ferrari e Piazza Vittorio Emanuele. #noiandiamoavanti

Gepostet von Sabrina Alfonsi am Dienstag, 2. Juli 2019

 

COMMERCIO, ALFONSI E CAMPIONI: “VIALE TRASTEVERE LIBERATA DALLE BANCARELLE”

“Dopo una vera e propria battaglia durata anni, questa mattina finalmente abbiamo eseguito lo spostamento di 12  bancarelle che occupavano i marciapiedi di Viale Trastevere in difformità rispetto alle prescrizioni del  codice della strada e del piano generale del traffico urbano, con pesanti ripercussioni sia sul traffico che sul decoro dell’area”.

Così Sabrina Alfonsi e Tatiana Campioni, rispettivamente Presidente e Assessore al Commercio del Municipio Roma I Centro, presenti oggi a Via Merry del Val.

“Pur essendo materia di competenza del Dipartimento dello Sviluppo Economico, e malgrado l’assenza del Campidoglio in tutta la fase istruttoria, come Municipio ci siamo sempre adoperati per trovare una sistemazione alternativa per questi banchi, attraverso una lunga concertazione con gli operatori che ci ha condotto all’individuazione della nuova area di Via Merry del Val”.

“La notizia di oggi – aggiungono Alfonsi e Campioni – è che su 12 postazioni (1 fissa e 11 a rotazione) che questa mattina avrebbero  dovuto montare il banco a Merry del Val, solo due sono state allestite, segno evidente che molto probabilmente gli operatori non erano in possesso delle necessarie autorizzazioni. Questo dimostra che la presenza della Polizia Locale ha fatto desistere eventuali abusivi e che tutta la partita delle rotazioni a Roma nasconde situazioni di anarchia e di abusivismo. come del resto sta evidenziando l’inchiesta giudiziaria in corso.

“Le battaglie per il decoro e la legalità – concludono  – non vanno mai abbandonate, neanche quando le difficoltà sembrano prendere il sopravvento. La giornata di oggi lo dimostra. Il lavoro non si ferma qui e nelle prossime settimane ci occuperemo dello spostamento delle 7 postazioni di Via Ferrari nel mercato di Via Tito Speri e dell’insostenibile situazione dei portici di Piazza Vittorio Emanuele II.

La Repubblica.it

 

Roma, 1 ottobre  –  Legalità e rispetto delle regole, strumenti per garantire la concorrenza leale tra imprese e la sopravvivenza delle botteghe artigiane e commerciali che da sempre formano il tessuto economico del Centro Storico. Questo è il lavoro che stiamo portando avanti da anni e che potremmo continuare a fare in modo sempre più efficace, se soltanto il Campidoglio desse ascolto alle nostre richieste di potenziamento dei nostri uffici amministrativi.

Legalità e rispetto delle regole, strumenti per garantire la concorrenza leale tra imprese e la sopravvivenza delle botteghe artigiane e commerciali che da sempre formano il tessuto economico del Centro Storico. Questo è il lavoro che stiamo portando avanti da anni e che potremmo continuare a fare in modo sempre più efficace, se soltanto il Campidoglio desse ascolto alle nostre richieste di potenziamento dei nostri uffici amministrativi.

Gepostet von Sabrina Alfonsi am Montag, 1. Oktober 2018

 

tavolini_corriere_30092018

minimarket_corriere_30.09.2018

 

Roma, 8 maggio  –  #Legalita‘ e #Trasparenza. In questi anni abbiamo lavorato per aumentare gli anticorpi necessari a contrastare il virus del malaffare. Ora portiamo avanti la nostra battaglia per ottenere le risorse che servono ad informatizzate le procedure amministrative. Solo così sarà possibile snellire la burocrazia e combattere la corruzione. Il mio personale ringraziamento va anche a chi ha avuto il coraggio di denunciare. #Noiandiamoavanti

Roma, 4 maggio  –  Ci risiamo. Oggi il Comune di Roma ha provato a sgomberare l’Angelo Mai di Parco San Sebastiano, centro culturale e civico di grande importanza per il territorio e l’intera città. Dopo una trattativa durata ore, lo sgombero è stato rinviato in attesa delle determinazioni del TAR Lazio sulla richiesta di sospensiva avanzata dai gestori. L’ennesimo schiaffo di questa amministrazione, che sulla base di un malinteso concetto di legalità sta uccidendo una dopo l’altra le migliori eserienze culturali e sociali della città. In questi ultimi dodici mesi abbiamo atteso pazientemente l’arrivo di un regolamento per le concessioni dei beni del patrimonio disponibile per usi culturali e sociali che mettesse fine a una pratica odiosa che ha il solo risultato di spegnere la città e lasciare in abbandono il patrimonio di tutti. Questa città ha bisogno di essere governata: non si può lasciare nelle mani degli Uffici il destino di tante realtà che in questi anni hanno arricchito la città con il loro impegno civico.

 

Repubblica.it del 04.05.2018

Roma, 9 maggio 2017  –  Oggi ricorre la data dell’anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato, assassinato a Cinisi (Palermo) il 9 maggio del 1978 dalla mafia. Il Consiglio del Primo Municipio ha voluto dedicare una seduta straordinaria alla memoria di Peppino e dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alla seduta di oggi hanno partecipato Giampiero Cioffredi, presidente del l’osservatorio per la legalità e la sicurezza della Regione Lazio e Antonio Ragonesi, responsabile legalità ANCI Nazionale. Una riunione per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita o continuano a rischiarla nell’impegno per la legalità, contro tutte le mafie e le forme di corruzione.

Roberto Giachetti (Foto Omniroma)

Roma, 18 maggio 2016  –  Oggi pomeriggio Sabrina Alfonsi e Jacopo Emiliani Pescetelli hanno accompagnato il candidato sindaco Roberto Giachetti in una passeggiata a Prati. Partenza da Piazza Cola di Rienzo, dopo un aperitivo di benvenuto al Bar “Portofino”, e poi a piedi verso il Mercato di Piazza dell’Unità, dove il candidato Sindaco ha salutato gli operatori e ha parlato con alcuni dei loro rappresentanti, che hanno illustrato i problemi che affliggono il mercato, che presenta numerosi box vuoti anche a causa della lentezza delle procedure per la sostituzione degli operatori uscenti con altri che chiedono il subentro. Si è parlato anche di alcune ipotesi di riutilizzo di alcune parti della struttura per funzioni attualmente non presenti, che potrebbero contribuire, se attuate, al rilancio del mercato.

La passeggiata è proseguita verso Piazza del Risorgimento, dove un gruppo di rappresentanti dei Commercianti della zona ha voluto consegnare al candidato Sindaco un progetto per la riqualificazione della Piazza.

Roberto Giachetti (Foto Omniroma)

 

Roberto Giachetti (Foto Omniroma)

 

A margine della passeggiata, le dichiarazioni alla stampa:

“È stato un giro che aggiunge qualcosa a quel che già conoscevo e che con il tempo si è esasperato: poco decoro in alcune via importantissime per il turismo, concorrenza sleale nei confronti di negozi e imprese che investono sul quartiere – ha commentato Giachetti – Noi dobbiamo fare di tutto per ricreare ordine, ridare valore a un quadrante importantissimo che merita una situazione molto diversa da questa”.

“Ci sono dei problemi che serve il Campidoglio per risolvere, e quindi farli vedere al futuro sindaco è la cosa migliore” ha commentato Sabrina Alfonsi”. Ovviamente parliamo delle bancarelle, perché noi non vogliamo bucare la Direttiva Bolkestein, quindi entro il 2017 il piano va fatto non sulla carta ma su strada – ha aggiunto – Parliamo di grandi opere di riqualificazione, il mercato dell’Unità è proprio un esempio di rigenerazione che sta avvenendo da sola pian piano. C’è bisogno di un investimento per far sì che quel mercato riprenda a vivere in maniera diversa, mantenendo il mercato rionale e rimettendo queste vecchie e nuove professioni che ancora ci sono”. E “poi c’è piazza Risorgimento, bellissima e tra le più grandi, che porta al Vaticano. È una piazza senza anima, di fatto, perché non ci stanno bene i pedoni, non ci stanno bene le macchine, non ci sta bene niente. Noi siamo convinti che vada pedonalizzata. Ci sono tanti progetti, uno in particolare fatto da commercianti e residenti, che abbiamo voluto consegnare a Roberto Giachetti perché pensiamo che sia un progetto positivo”.
“Non ultimo via Ottaviano, con il grande tema dell’abusivismo sul tappeto e, soprattutto, sulle guide turistiche. C’è bisogno dell’intervento del Campidoglio coordinato con le forze dell’ordine – ha concluso Alfonsi – L’ordinanza Tronca non tiene, rischia addirittura di regolarizzarli. Quindi un giro in un quartiere che ribatteva problemi che ci sono anche negli altri”.

“Io ci rimetto la faccia. Riparto, e lo faccio con voi”. Sabrina Alfonsi, presidente uscente del I Municipio in quota Pd, e’ pronta a fare la sua campagna elettorale per tornare a guidare la city romana, un territorio che va dal Centro storico a Prati, dove oggi, in via Candia 138, ha inaugurato il suo comitato elettorale di fronte a cittadini ed esponenti politici. #Noiandiamoavanti’, questo lo slogan scelto
da Alfonsi e dalla sua squadra per tornare a governare il I Municipio dopo una consiliatura che si e’ fermata a meta’ mandato e che lei vuole proseguire “per raccogliere i frutti di quello che abbiamo seminato”.
Tantissimi i presenti nella sede del comitato elettorale, da svariati esponenti della Giunta municipale al vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, fino a esponenti del Pd romano, da Giulia Tempesta a Marco Palumbo e Mario Ciarla, ma anche l’ex assessore comunale Estella Marino e l’ex candidato sindaco Gianfranco Mascia. Con all’attivo un comitato di cittadini a suo favore ‘Si’, io voto Sabrina Alfonsi’ e una lista civica in arrivo, la minisindaco riparte “con piu’ emozione della scorsa volta,
perche’ abbiamo fatto tante cose, ma tante mancano ancora da fare- dice intervistata dall’agenzia Dire- Ecco perche’ il nostro slogan e’ ‘Noi andiamo avanti’, perche’ e’ un’esperienza interrotta e oggi dobbiamo vedere i frutti di quello che abbiamo seminato in questi primi due anni e mezzo”.

Alfonsi riparte dal “grande bagaglio” maturato, ma “anche piu’ consapevole delle difficolta’ di Roma e nella convinzione che Roma si possa governare”. Parole chiave della campagna e del programma, “legalita’, trasparenza e partecipazione. E poi decoro, ma soprattutto manutenzione urbana. Ancora di piu’- spiega Alfonsi- diciamo non grandi opere, ma cura del territorio. E’ questo che ci chiedono i cittadini”.

E se guarda al passato, Alfonsi dice che “questa esperienza e’ stata piu’ che formativa. Devastante da alcuni punti di vista”, dice riferendosi in primis a Mafia Capitale, ma anche alla fine traumatica della Giunta Marino. “Credo pero’ che la sfida piu’ grossa sia oggi, con piu’ strumenti e con piu’ trasparenza, con una macchina amministrativa che ha subito un duro colpo, ma che anche con noi e’ disponibile
a rimettersi in gioco. E’ un modo per continuare insieme ai cittadini- dice ancora- perche’ non si governa senza i Municipi e in questa consiliatura il decentramento deve diventare un diktat, le competenze separate devono essere il nostro faro”.

Alfonsi parla ai presenti e ricorda “l’importanza della partecipazione, perche’ laddove siamo riusciti in questi due anni e mezzo- dice- e’ stato con i processi che abbiamo fatto con la gente, le grandi reti che abbiamo costruito, il rapporto con tutti gli enti e le realta’ culturali, oltre la disponibilita’ dei privati con ‘Roma sei mia’ che con il bando delle adozioni del verde”. Tutte cose che Alfonsi condivide con “il nostro candidato sindaco, Roberto Giachetti. E’ un senso di responsabilita’ essere candidati- dice infine- perche’ non si puo’ lasciare il Municipio a meta’ di un percorso. Noi saremo in tanti”.