13 settembre – Nell’incontro che c’è stato la scorsa settimana in Campidoglio Giulio Pelonzi, il capogruppo PD, aveva chiaramente detto alla Sindaca che, fermo restando il giudizio negativo sull’operato della Giunta Capitolina in questi tre anni, il PD sarebbe stato disponibile ad una collaborazione istituzionale sui temi di interesse comune per la città, primo fra tutti quello della sua forma di governo futura. Un tema che ci appartiene, come dimostrano le numerose proposte di riforma depositate in Parlamento da Walter Tocci, Marco Causi e Roberto Morassut.
Una collaborazione istituzionale, badate bene, che in questi tre anni è mancata perché il Campidoglio – forte di una maggioranza blindata in Assemblea Capitolina – si è sempre mostrato sordo alle proposte ed alle richieste provenienti dalle opposizioni e dai Municipi governati dal Centro Sinistra sui temi fondamentali per la città, dai trasporti ai rifiuti fino all’uso sociale del patrimonio disponibile.
Le dichiarazioni di ieri della Sindaca, che si propone come interlocutore unico del governo nella trattativa sui cosiddetti “poteri speciali” a Roma, vantando un rapporto a suo dire “privilegiato” con il Premier, sono sconcertanti perché ripropongono lo schema già visto finora, quello della “donna sola al comando”, che ha prodotto i risultati pessimi che tutti abbiamo davanti agli occhi.
Roma è una realtà troppo complessa, le sue funzioni sono troppo articolate per poter pensare di governarla da un solo centro di comando.
Oggi abbiamo finalmente un’occasione unica per cambiare il futuro di Roma, per renderla finalmente una città moderna, a patto che nella discussione sul suo rilancio vengano coinvolti tutte le istituzioni e tutte le forze politiche. Non sprechiamola.