16 Gennaio, 2025
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violenza

Roma, 5 aprile 2020

VIOLENZA DI GENERE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.

É di pochi giorni fa la notizia dell’ennesimo femminicidio. In queste giornate di quarantena forzata le mura domestiche, luogo per eccellenza di sicurezza e serenità, per molte donne divengono prigioni che amplificano e fanno precipitare la violenza. Lorena Quaranta, una studentessa di Medicina, è stata strangolata a casa, a Furci Siculo, in provincia di Messina, dal suo convivente. Non serve dire che è stato dopo una furiosa lite; non è una scusante, non ammortizza le motivazioni del fatto in sé. Non serve neanche dire che lei aveva tanti sogni, primo fra tutti essere medico e curare le persone. Perché purtroppo il nome e l’immagine di Lorena Quaranta con il viso coperto da mascherina e in camice, in corsia, che stiamo vedendo sui social, va ad ingrossare le fila di tante giovani e meno giovani, donne e ragazze e anche bambine assassinate da familiari, mariti, fidanzati, ex. Non rende più o meno grave il crimine del suo assassino, il livello culturale e sociale – era un collega, leggiamo. Rimane solo lo scarno fatto in sé. É stata uccisa un’altra donna. Mentre tutti siamo concentrati giustamente sull’emergenza sanitaria, ce n’è un’altra, silenziosa, che serpeggia nelle case e che non si ferma davanti a nulla, ma anzi è nutrita dalle restrizioni di movimento, dalla difficoltà di denunciare avendo un uomo violento nella stessa stanza, dalla convivenza forzata. I femminicidi non sono crimini di classe. Sono trasversali e non badano a differenze di ceto sociale. Le istituzioni stanno continuando a lavorare per garantire assistenza, ascolto e intervento ma purtroppo ogni giorno continuiamo a leggere queste notizie. Un’emergenza che non si ferma e che è difficile fronteggiare proprio perché nascosta, non manifesta, che si nutre del privato e di cui i centri antiviolenza e le associazioni che si occupano di contrasto alla violenza hanno purtroppo chiara percezione ogni giorno. Dobbiamo garantire l’aiuto e anche l’applicazione delle pene: Michel Foucault, riflettendo sul passaggio storico dalla spettacolarizzazione delle pene in pubblico alla certezza della pena, eseguita all’interno delle prigioni e non nelle piazze, diceva che è proprio la certezza della pena il cardine che funge da freno alla violenza e alla sua reiterazione. Ecco, applicando questa riflessione ai crimini contro le donne, il nostro impegno deve essere duplice: garantire l’ascolto e l’applicazione delle leggi. Ma soprattutto, promuovere una profonda riflessione sul corpo delle donne, ancora oggi percepito da troppi uomini come oggetto di possesso, sul quale decidere e del quale usufruire a piacere, con potere di vita e di morte. Pochi giorni fa alcune associazioni che si definiscono Pro vita hanno chiesto di sospendere le Interruzioni Volontarie di Gravidanza in tutti gli ospedali italiani, paragonando le morti per Covid-19 agli aborti e sostenendo che le IVG sotttraggono risorse alla lotta contro il Coronavirus. Un bieco modo di sfruttare l’emergenza sanitaria per assestare un fendente alla libertà di scelta e all’autodeterminazione delle donne, sulla scia delle proposte di altre associazioni in Ohio e Texas. Noi non arretriamo di un millimetro nell’affermare la nostra libertà di decidere di noi stesse, sia essa quella di lasciare un uomo violento o quella di non portare avanti una gravidanza non voluta. La violenza sulle donne ha molte facce, può essere quella di un collega aspirante medico come di un familiare. Come la faccia di chi, con cortesia e gentilezza, ti fa sentire sbagliata, ti colpevolizza, ti induce sensi di colpa per scelte difficili ma alle volte dovute. Il volto di chi stampa in 3d feti di plastica per colpevolizzare le donne che scelgono di abortire. Noi non arretriamo. Siamo le une vicine alle altre, come donne, come politiche, come istituzioni e lotteremo sempre per garantire i diritti di tutte le donne ad autodeterminare se stesse e a disporre del proprio corpo.

Sabrina Alfonsi

RITIRARE SUBITO MAGLIETTE SESSISTE.

26 ottobre. – “Sono apparse in vendita in un punto Carrefour di Roma delle ignobili magliette di chiaro intento sessista ed istigazione al femminicidio. Ne chiediamo il ritiro immediato con le scuse dell’azienda produttrice Skyshirt e del punto vendita Carrefour Italia a tutte le donne offese da tale messaggio”. Lo dichiarano in una nota congiunta la presidente del I Municipio di Roma, Sabrina Alfonsi, la presidente della commissione Pari opportunita’ del I municipio, Daniela Spinaci, e la capogruppo Pd del I municipio Sara Lilli. Sulla maglietta sono disegnati due riquadri affiancati. Nel primo ci sono le figure stilizzate di un uomo e di una donna rivolta verso di luiche parla ad alta voce, con sotto la scritta ‘PROBLEM’. Nel secondo riquadro il disegno mostra l’uomo nel gesto di dare una forte spinta, mentre piu’ in basso e’ disegnata la figura femminile mentre sta precipitando. Sotto il riquadro la scritta ‘SOLVED’.
“In un paese dove ogni 72 ore una donna viene uccisa per mano di un uomo la responsabilita’ di una cultura del rispetto della non violenza deve essere un impegno di tutti senza lasciare equivoci e battute ironiche e pericolose come quella parte sulle magliette in questione.” Continuano Alfonsi, Lilli e Spinaci. “Per questo segnaleremo in tutte le sedi opportune questo grave gesto e ci uniremo a quante decideranno di intraprendere azioni per contrastare questo gesto irresponsabile perche’ proprio nei luoghi della vita di tutti i giorni che messaggi di nonviolenza devono essere netti e chiari- concludono Alfonsi, Spinaci e Lilli – No alla violenza sulle donne, stop ai femminicidi, scuse immediate e ritiro di queste ignobili magliette”. (Comunicato Agenzia Dire)

19 giu. – “Ancora un’aggressione a Trastevere. Stavolta e’ toccato ad una giovane donna – colpevole anche lei di indossare la maglietta sbagliata – subire le attenzioni degli squadristi di destra che hanno preso di mira il gruppo del Piccolo Cinema America, replicando i loro squallidi e odiosi gesti intimidatori. L’esperienza dei ragazzi dell’America, che combattono il degrado dal Centro alla Periferia con gli strumenti della cultura e dell’aggregazione, non sara’ certo messa in discussione per questo, tuttavia e’ inaccettabile che simili personaggi possano avere piena agibilita’ nella nostra citta’, nonostante le reiterate denunce per aggressioni e comportamenti violenti. Dopo la pronta reazione delle Forze dell’ordine- che ringrazio- rispetto a quanto accaduto domenica scorsa, con l’immediata individuazione dei responsabili, ci aspettiamo che anche su questo nuovo episodio venga fatta piena luce. Per quanto ci riguarda, rappresenteremo al Tavolo della Sicurezza con la Prefettura la necessita’ che queste manifestazioni vengano adeguatamente presidiate. Da chi ha invece la responsabilita’ politica di garantire la sicurezza in questo Paese pretendiamo che vengano adottate immediatamente le misure necessarie per lo scioglimento di queste organizzazioni neofasciste violente e razziste, come prevede la legge”. Cosi’ in un comunicato Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I Centro. 

Qui di seguito un bell’artico di Claudia Pellicano sulla serata di domenica 16 giugno a Piazza San Cosimato. Da leggere e condividere.

Il Cinema America, una prova d’amore

IN PIAZZA VITTORIO AL FIANCO DEI CITTADINI DI ESQUILINO PER RESPINGERE RAZZISMO E VIOLENZA”.

Roma, 11 luglio  –  “Il raid razzista di Forza Nuova di due notti fa in piazza Vittorio è uno sfregio al nostro Municipio e al rione di Esquilino che da più di 20 anni è conosciuto in tutta Italia come esperienza avanzata in tema di integrazione di cittadini stranieri per questo stasera sarò personalmente in Piazza Vittorio accompagnata dall’intera giunta del Municipio I al fianco dei cittadini del rione che hanno convocato una mobilitazione a partire dalle ore 19,30”.

Questa la dichiarazione della Presidente del Municipio I Sabrina Alfonsi in merito al raid razzista di due notti fa in Piazza Vittorio.

“È intollerabile – incalza l’Alfonsi – che 20 persone possano girare con caschi in testa o sotto braccio, intimando a indefiniti “stranieri” di tornare a casa loro. La casa di quei cittadini è in questa città, da molti anni, a differenza di questi “militanti” vero e proprio corpo estraneo a un territorio, ricco invece di associazioni culturali, di cittadini, religiose e di genitori delle nostre scuole, da sempre in prima fila, con il Municipio al fianco, nella costruzione di percorsi di integrazione e accoglienza”.

“Questo fenomeno – spiega ancora Alfonsi – è diretta conseguenze del clima politico costruito dal neo Ministro dell’Interno e Presidente del Consiglio de facto Matteo Salvini. Le dichiarazioni delle forze dell’ordine riportate dal quotidiano la Repubblica in cui dichiarano che stanno “costantemente vigilando” sull’escalation di odio e violenza che i gruppi di estrema destra che “sembrano aver perso la testa” hanno messo in campo dopo la nascita del nuovo governo, ne sono la conferma.

“Il tema delle migrazioni è un tema complesso – aggiunge la Presidente del Municipio I – che si può affrontare con semplici denunce e annunci o mettendo in campo, come fatto dal nostro Municipio, azioni concrete. In questa direzione va il progetto di nascita dei tre nuovi poli multiculturali che garantisce ludoteche, mediazione culturale, formazione nelle scuole, animazione del territorio, accompagnamento alla genitorialità per stranieri e italiani. Un progetto integrato e strutturato sulla multiculturalità. E non ci fermeremo qui. A settembre, dopo l’inizio delle scuole, il Municipio lancerà in collaborazione con le stesse, una grande giornata di mobilitazione dell’integrazione e dell’accoglienza e una campagna di incontri e approfondimento nei centri anziani”.

“Non mi stupisce – conclude Alfonsi – il totale silenzio della Sindaca Raggi ormai corrente di minoranza della Lega del Ministro Salvini, ma fortunatamente gli anticorpi della città al razzismo sono forti e questa sera la nostra voce e quella dei tanti cittadini che sono sicura parteciperanno, coprirà il silenzio assordante del Campidoglio”.

 

LA SALUTE E LA LIBERTA’ DELLE DONNE NON SI TOCCANO !

 

“Questa mattina, sulla Casa Internazionale delle Donne, è apparso uno striscione contro la Legge 194, scritto con i caratteri tipici della comunicazione dei movimenti di destra.
Dopo l’enorme manifesto in via Gregorio VII, per fortuna prontamente rimosso, è il secondo attacco in pochi giorni nei confronti delle donne e della 194.
Questa volta ancora più grave, perché fatto nel luogo che per tutte le romane (e non solo) simboleggia la lotta delle donne per vedere riconosciuti i propri diritti.
Il monitoraggio previsto dalla legge stessa ci racconta che la sua applicazione ha consentito un sempre più marcato calo degli aborti:
“…  il tasso di abortività (numero di IVG per 1000 donne tra 15 e 49 anni), che rappresenta l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza del ricorso all’IVG, è stato 6.6 per 1000 nel 2015 (-8.0% rispetto al 2014 e -61.2% rispetto al 1983), era 7.1 nel 2014. Il dato italiano rimane tra i valori più bassi a livello internazionale.” (Relazione 2016 del Ministro della salute al parlamento).
E questo con tutte le difficoltà che conosciamo rispetto alla corretta applicazione della legge stessa.
L’unica strage che va fermata è quella delle donne, vittime degli aborti clandestini e della violenza maschile.
La legge 194, a quarant’anni dalla sua promulgazione, fa ancora paura, perché l’autodeterminazione, la consapevolezza e la libertà delle donne fanno paura.
Noi non arretriamo, siamo vicine alla Casa Internazionale delle Donne e difendiamo con forza le conquiste ottenute con forza e fatica dalle donne prima di noi”.
Così in una nota stampa congiunta la Presidente Sabrina Alfonsi e l’Assessora alla Cultura e Pari Opportunità del Primo Municipio, Cinzia Guido.

 

 

Il Fatto Quotidiano – 07.04.2018

cof

Mercoledì 21 febbraio  –  Pubblichiamo l’intervista rilasciata dalla Presidente Sabrina Alfonsi all’Agenzia di Stampa DIRE al termine della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza convocato per esaminare gli eventuali provvedimenti per la sicurezza del Rione Esquilino.

 

Posted by Sabrina Alfonsi on Wednesday, 21 February 2018

“La sindaca ha ritenuto non indispensabile la mia presenza” al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha discusso di alcune misure per il decoro e la sicurezza nel rione Esquilino. “Non e’ una questione di presenzialismo, ma avendo lavorato tanti mesi con la Prefettura avrei voluto raccontare dove le problematiche si fermano. Io sono felice che oggi si stato fatto il Tavolo in Prefettura. Avevo scritto una lettera alla sindaca per far chiedere alla prefetta di fare un tavolo sull’Esquilino”. Lo ha detto all’agenzia Dire la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi.

 

Posted by Sabrina Alfonsi on Wednesday, 21 February 2018

DASPO URBANO NON E’ LA SOLUZIONE AI PROBLEMI DI ESQUILINO.
“Il Daspo e’ un provvedimento totalmente nuovo, mi sarebbe piaciuto essere presente oggi in Prefettura per capire come lo utilizziamo, dove vengono portate queste persone e se qualcuno ha stabilito dei confini. Noi abbiamo un ottimo rapporto con le forze dell’ordine, con la Questura, con i Carabinieri. Io credo che sara’ un provvedimento che sara’ eseguito dalle forze dell’ordine ma che parte dal sindaco e quindi forse il presidente del Municipio dovrebbe saperne qualcosa di piu'”. A dirlo all’agenzia Dire e’ stata la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, in merito a quanto emerso dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha discusso alcune misure per il decoro e la sicurezza nel rione Esquilino di Roma tra cui una maggiore illuminazione e l’introduzione del ‘Daspo urbano’. “Tutti gli strumenti che si possono mettere in campo vanno valutati. Io non credo che si risolva il tema dell’Esquilino solo con il Daspo urbano- ha aggiunto Alfonsi- L’Esquilino ha bisogno di tante e costanti azioni ed e’ quello che e’ mancato in questo periodo. Ne parla bene la lettera che hanno scritto i residenti alla Sindaca, alla quale ho dato il mio sostegno e ho scritto una nota aggiuntiva. Dieci mesi sono passati da quando dovevano essere iniziati i lavori: Piazza Vittorio e’ nel degrado piu’ assoluto, non sono stati fatti i giardini, non sono stati chiusi i cancelli”.

 

Posted by Sabrina Alfonsi on Wednesday, 21 February 2018

 

BENE IL TAVOLO, MA RAGGI MANTENGA LE PROMESSE

“Credo che noi dobbiamo mettere in campo le azioni che hanno deciso al Tavolo ma prima di questo credo che occorra che tutte le promesse fatte dalla sindaca ai cittadini, che chiedono da tempo sempre le stesse cose, vengano messe in campo”. A dirlo all’agenzia Dire e’ stata la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, in merito a quanto emerso dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha discusso alcune misure per il decoro e la sicurezza nel rione Esquilino di Roma tra cui una maggiore illuminazione e l’introduzione del ‘Daspo urbano’. “Dobbiamo mettere sicuramente piu’ luce- ha proseguito Alfonsi- lo dicono oggi, ma lo chiedevano i cittadini da tempo come anche una regolare cura del verde e della nettezza urbana, abbiamo una quantita’ di rifiuti in strada che assolutamente non aiutano, era stato promesso che avrebbero installato delle telecamere di sorveglianza e questo non e’ avvenuto. Contemporaneamente- ha aggiunto- serve una maggiore presenza delle forze dell’ordine per lo meno per riportare una sicurezza in queste giornate dove c’e’ stato un allarme molto piu’ forte dei mesi precedenti. Stiamo lavorando su Villa Altieri, o su altri progetti come i ballatoi di via Giolitti”.

intervista al corriere della sera / 22 febbraio 2018

 

 

 

Il 30 aprile si svolgeranno le primarie del Partito Democratico per la scelta del Segretario Nazionale.

Vi invito a partecipare al voto, e vi do appuntamento all’iniziativa con Anna Finocchiaro di giovedì 27 aprile al Centro Congressi “Gli Archi” in Largo S. Lucia Filippini, 20 (Via delle Botteghe Oscure).

Roma, 10 aprile 2017 –  Ha avuto luogo oggi, presso la chiesa di Santa Maria ai Monti, a Roma, la presentazione del progetto ‘Fiore di loto’, grazie a cui prendera’ vita lo Sportello di orientamento per le vittime di violenza e stalking. L’incontro e’ stato promosso dalle Acli di Roma e provincia e da Libera mondo, associazione a tutela dei diritti delle persone. Sensibilizzare sul tema della violenza, fornire assistenza gratuita, con supporto psicologico e legale, garantendo la massima riservatezza alle vittime di violenza, per favorirne la piena rinascita personale e sociale, sono questi gli scopi della campagna promossa stamattina. Presenti all’incontro don Francesco Pesce, parroco della chiesa, Lidia Borzi’, presidente delle Acli di Roma e provincia, Sabrina Alfonsi, presidente Municipio Roma I centro, Maura Cossutta, responsabile dello Sportello antiviolenza presso l’ospedale San Camillo, Emanuela Bozzi, ispettore capo responsabile della sezione Violenza sulle donne della Polizia di Stato, il vice perfetto Rita Piermatti, Luca Serangeli, presidente Us Acli di Roma, Luigi Accattoli, giornalista e scrittore vaticanista, Faida Di Santo, vice presidente e responsabile coordinamento donne delle Acli di Roma, Eleonora Appolloni, avvocato e presidente dell’associazione Libera mondo e Clara Margiotta, psicologa e psicoterapeuta. Due gli obbiettivi fondamentali del progetto: fornire accoglienza e dare ascolto a chi ne ha bisogno.


Lidia Borzi’ nel presentare l’iniziativa, ha dichiarato: “Questo sportello di accoglienza e’ il primo del comune di Roma ad essere aperto in una parrocchia. Vogliamo ricordare che il nostro servizio e’ aperto a tutti, metteremo a disposizione un’esperta in campo giuridico ed una psicoterapeuta. Abbiamo scelto un luogo vicino alla metropolitana, per poter permettere alle donne di tutte le periferie di raggiungerci. Vogliamo accogliere le vittime di violenza, in tutte le sue forme e sfaccettature; questo sportello vuole essere una porta sociale contro il femminicidio, fenomeno in continua crescita, che rappresenta una ferita enorme della nostra societa’. La morte per mano di un familiare e’ la prima causa di decesso di donne, di eta’ compresa tra i 16 e i 44 anni”. La Borzi’ dopo aver ricordato Sara di Pietrantonio, la 22enne romana uccisa nel maggio scorso dal proprio fidanzato, ha concluso: “Dobbiamo risposte a tutte le donne che hanno bisogno. Il nome di questo progetto non e’ casuale: il fiore di loto rappresenta la rinascita, una nuova vita autentica, lontana dalle violenze, che vorremmo iniziasse per tutte coloro che ne sono stati vittima”. Sabrina Alfonsi e’ in seguito intervenuta ricordando il valore dei modelli di relazione improntati in modo sano: “L’importanza di istituire un centro di accoglienza in una parrocchia e’ un segno tangibile di un modello sano di famiglia, ed e’ questo il modello che difendiamo. La catechesi di Papa Francesco sta trovando il suo riscontro in una donna, Lidia Borzi’, che sta sensibilizzando la nostra citta’ su questo difficile tema. Potremmo combattere la violenza solo una volta raggiunta la piena parita’ di diritti e di genere, perche’ dove c’e’ dipendenza economica o affettiva, puo’ nascondersi violenza. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia la realta’, ammettendo che spesso tutto questo avviene all’interno delle mura domestiche, e che spesso le vittime sono proprio delle minori. La violenza inizia in modo subdolo e sottile, si nasconde dietro le abitudini e porta le donne a sentirsi colpevoli di qualcosa di cui invece sono vittime”.
La Alfonsi ha inoltre ribadito l’importanza di un’attenzione collettiva come principale strumento di prevenzione: “Credo che ognuno di noi sia, nel suo piccolo, un centro antiviolenza: e’ compito di ciascuno di noi guardarsi intorno, non voltare le spalle di fronte a delle grida sentite, e ad una richiesta di aiuto”. Tra i temi affrontati, durante la presentazione, vi e’ anche quello degli stereotipi legati alle situazioni violente che coinvolgono le donne, Maura Cossutta, responsabile dello sportello antiviolenza presso l’ospedale San Camillo, ha infatti affermato: “E’ ora di superare il luogo comune secondo cui chi pratica violenza, viva necessariamente in condizioni di indigenza. La violenza e’ un fenomeno trasversale, colpisce ogni classe sociale, puo’ venire praticata da chiunque. La cosa triste e’ sapere che spesso questi fenomeni si manifestano in relazioni che le donne definiscono ‘d’amore’. Per questo abbiamo costruito un centro di accoglienza all’interno dell’ospedale San Camillo, per fornire alla donna una prima assistenza immediata, garantendole cure, ed accompagnandola poi in un progetto a lungo termine, che le consenta di superare la situazione di difficolta’. Gli operatori degli ospedali devono sapere intercettare i segnali, perche’ spesso le donne, per vergogna o per paura, mentono in merito alle aggressioni subi’te. Non vogliamo piu’ che nessuna donna dica di essere caduta dalle scale”. La presentazione si e’ conclusa con il simbolico taglio del nastro effettuato dal viceprefetto Rita Piermatti, davanti l’ingresso della struttura della parrocchia, dedicata a questo servizio. La sede dello Sportello di accoglienza e’ in via della Madonna dei Monti 39, e sara’ aperta ogni martedi’ e venerdi’ dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

60 Valigie sulla scalinata del Campidoglio. Tour della rete antiviolenza di Salvamamme.

L ‘Associazione ‪#‎Salvamamme‬ ci ha appena consegnato 3 valigie di Salvataggio per non tornare indietro. Un aiuto concreto per le donne che si oppongono a violenza e stalking.
L’iniziativa della rete di “Salvamamme” è intesa a evitare il gravissimo rischio cui vanno incontro tante donne costrette – a causa delle violenze subite da mariti, compagni, fidanzati, partner, anche a seguito di ricoveri – a una precipitosa fuga dall’abitazione senza la possibilità di portare nulla con sé e poi tentate da un ritorno a casa per il recupero degli effetti personali, che si risolve a volte in una tragedia.
Le valigie le ho poi consegnate rispettivamente al Consiglio del Municipio I in Via della Greca 5, al Servizio Sociale del Municipio I ed alla sede dell’ex XVII Municipio in Circonvallazione Trionfale.

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